In questo modello aggiungo una dimensione temporale:
Ciao, visto che sembrava interessarti, ti spiego decentemente il modello pentadimensionale.
La versione di partenza (in realtà modificata) è questa:
Come puoi notare, sono presenti 2 assi temporali.
Ogni riga verticale (puoi notare che il rombo è formato da righe bianche e verdi verticali, alterne) rappresenta l'universo secondo il modello quadridimensionale di Albert Einstein.
Di ognuno di questi elementi sono nascoste le 3 dimensioni spaziali, ma è "visualizzata" quella temporale, in verticale.
Il primo punto (a partire dal basso) di ogni riga verticale rappresenta il Big Bang.
Per percorrere, quindi, l'intera vita dell'universo devi scegliere una linea (sono tutte uguali) e percorrerla dal basso verso l'alto. Dal basso verso l'alto.
È importante notare una cosa del modello pentadimensionale (che io stesso non reputo corretto, ma penso che sia comunque un buon modello. Un modello è un modello): non ammette cambiamenti a quella che è una "statua a 5 dimensioni".
Sostanzialmente il futuro è, sempre secondo questo modello, già determinato.
Se qualcuno viaggia nel tempo è perché anche questo era determinato. Se torna nel passato con la speranza di modificarlo, in realtà, lo sta lasciando invariato perché anche il passato è determinato è immodificabile.
È già avvenuto il suo arrivo nel passato, che lui lo sappia o no.
E l'universo, per il solo fatto di esistere, è coerente.
Questo risolve,per esempio, il paradosso del nonno.
Qui sotto lo spiego. Se lo conosci già salta la citazione.
[spoiler]Il paradosso del nonno è un paradosso relativo al viaggio nel tempo.
Se io posso viaggiare nel tempo, potrei tornare indietro ed uccidere mio nonno prima che incontrasse mia nonna.
Ma così facendo impedirei la mia nascita.
Se io non sono mai nato, chi cazzo ha ucciso mio nonno (impedendomi quindi di nascere, di tornare nel tempo ed ucciderlo…)?[/spoiler]
Soluzione: se questa statua pentadimensionale è coerente e già costruita, la sua stessa esistenza dimostra che non potrò mai tornare indietro nel tempo ed uccidere mio nonno.
Qualcosa me lo impedirà (posso non imparare a viaggiare nel tempo, non averne la possibilità, provare pietà per mio nonno e non ucciderlo, scambiare un'altra persona per mio nonno e, secondo una teoria, potrei perfino fecondare io stesso mia nonna).
Ma torniamo al nostro schema.
Dunque, conosciamo l'utilità dell'asse temporale verticale (che è la quarta dimensione nel modello einstaniano).
Ma a che cosa serve l'altro asse, quello orizzontale?
Dunque, sappiamo che il tempo si curva.
Ma perché una dimensione si curvi ne serve almeno un'altra di appoggio.
Supponiamo che si possa viaggiare nel tempo, ma non sarebbe possibile nel semplice modello einsteniano (se fai delle prove mentali, ti accorgi che è necessario uscire momentaneamente dalla statua quadridimensionale per poi rientrarvi, ma per farlo serve un'altra dimensione).
Quindi, insomma, 4 dimensioni per un universo non bastano.
Inoltre risolviamo il problema dell'undicesima dimensione.
In questo video in inglese:
https://www.youtube.com/watch?v=JkxieS-6WuA
(c'è anche una seconda parte) si descrivono tutte le dimensioni, fino alla decima. Poi viene evidenziato che logisticamente non ce ne possono essere altre.
Ma con ottima probabilità le dimensioni sono almeno 11.
Dov'è quindi l'undicesima dimensione?
Nel mio schema, ed è l'asse orizzontale!
Che cosa rende una dimensione spaziale o temporale?
Ho scoperto che, in realtà, una grandezza in metri è convertibile in una in secondi e viceversa.
La differenza è quindi di altra natura.
Personalmente, considero temporale una dimensione quando, se presa come riferimento per il tempo (basta farci scorrere una biro sopra, su carta) le leggi della fisica non vengono violate.
Nello schema puoi notare una riga orizzontale grigia a metà del rombo (che giace sull'asse orizzontale).
Quella è una figata.
Ha lunghezza pari alla durata dell'universo (misurabile in ogni riga dal Big Bang fino al punto più alto. Ricorda che stiamo parlando di assi temporali), parte dal Big Bang della prima riga e arriva alla fine dell'ultima ed è uguale alle righe verticali, cioè se la scorri ottieni l'intera vita dell'universo.
Il modello, però, presenta un problema: proviamo a rappresentare una curvatura all'interno di uno degli infiniti modelli einsteniani (non è completamente curvato, solo una parte. Per questo la curva si sovrappone alla linea continua. In realtà si potrebbe immaginare un minimo di profondità, rappresentando così una delle 3 dimensioni spaziali):
Ho voluto evidenziare in arancione la "storia" dell'oggetto che viaggia nel tempo (sì, perché quello rappresentato è un viaggio nel tempo).
Se tutte le statue quadridimensionali (che sono le righe verdi verticali) sono uguali, allora devo ripetere questo procedimento per tutte:
Ho applicato solo ad alcune righe.
Notare come la singolarità si ripete sempre alla stessa distanza dal Big Bang.
Anche se non ci sono ancora arrivato, è evidente un problema: prima o poi si uscirà dal modello con una curva (prendi l'ultima linea, per esempio).
Inoltre, la prima statua deve essere uguale alle altre.
Ogni statua ha sì, ad un certo punto, un corpo che parte e va nel futuro (ossia, in realtà, più a destra).
Ma ha anche un punto in cui l'oggetto arriva (da una statua più a sinistra).
È proprio questo che crea l'illusione di viaggiare nel tempo senza cambiare "statua".
Ma non ci sono statue più a sinistra della prima, quindi essa si trova senza nessuno che, dal passato, la raggiunga.
E questo è un problema.
Inoltre, ho descritto alcune delle proprietà della riga grigia orizzontale.
Sarebbe molto più bello se tutte le righe orizzontali avessero quelle proprietà!
La soluzione?
Considerare infinito il tempo (non dal Big Bang alla fine dell'universo, insomma).
Questo è quello che si ottiene rendendo il modello infinito su entrami gli assi rappresentati:
Infinite statue quadridimensionali (infinite in entrambi i sensi: sono infinite come lunghezza e sono in numero infinito. Non più segmenti ma rette).
Lo schema su carta non è più, quindi, un rombo, ma un vero e proprio piano.
Questo è il modello pentadimensionale di Valentino Giudice (mi autocelebro un po').
Come sempre, ogni eventuale risposta o richiesta mi garberebbe molto
Ciao!
Io mi sono accorto che questo modello, giusto o sbagliato che sia, è utile.
Un utilizzo non molto canonico è valutare i vari "piani temporali" in modo da coniugare correttamente i verbi in inglese.
Inoltre è possibile immaginare viaggi nel tempo ai limiti del paradosso, scambi di energia fra passato, presente e futuro ecc…
Serve anche per schematizzare alcuni concetti mentalmente.
P.S: So che l'idea di un universo a 4 dimensioni non è totalmente da attribuire ad Albert Einstein, ho scritto in quel modo per semplicità.