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Modello pentadimensionale

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Modello pentadimensionale

Messaggio da Aspie96 » 27/01/2014, 16:29

Vi inoltro una mail (riadattata) in cui spiego un mio personale modello di universo.
In questo modello aggiungo una dimensione temporale:

Ciao, visto che sembrava interessarti, ti spiego decentemente il modello pentadimensionale.
La versione di partenza (in realtà modificata) è questa:

Immagine

Come puoi notare, sono presenti 2 assi temporali.


Ogni riga verticale (puoi notare che il rombo è formato da righe bianche e verdi verticali, alterne) rappresenta l'universo secondo il modello quadridimensionale di Albert Einstein.
Di ognuno di questi elementi sono nascoste le 3 dimensioni spaziali, ma è "visualizzata" quella temporale, in verticale.
Il primo punto (a partire dal basso) di ogni riga verticale rappresenta il Big Bang.

Per percorrere, quindi, l'intera vita dell'universo devi scegliere una linea (sono tutte uguali) e percorrerla dal basso verso l'alto. Dal basso verso l'alto.


È importante notare una cosa del modello pentadimensionale (che io stesso non reputo corretto, ma penso che sia comunque un buon modello. Un modello è un modello): non ammette cambiamenti a quella che è una "statua a 5 dimensioni".
Sostanzialmente il futuro è, sempre secondo questo modello, già determinato.

Se qualcuno viaggia nel tempo è perché anche questo era determinato. Se torna nel passato con la speranza di modificarlo, in realtà, lo sta lasciando invariato perché anche il passato è determinato è immodificabile.
È già avvenuto il suo arrivo nel passato, che lui lo sappia o no.
E l'universo, per il solo fatto di esistere, è coerente.

Questo risolve,per esempio, il paradosso del nonno.
Qui sotto lo spiego. Se lo conosci già salta la citazione.
[spoiler]Il paradosso del nonno è un paradosso relativo al viaggio nel tempo.
Se io posso viaggiare nel tempo, potrei tornare indietro ed uccidere mio nonno prima che incontrasse mia nonna.
Ma così facendo impedirei la mia nascita.
Se io non sono mai nato, chi cazzo ha ucciso mio nonno (impedendomi quindi di nascere, di tornare nel tempo ed ucciderlo…)?[/spoiler]

Soluzione: se questa statua pentadimensionale è coerente e già costruita, la sua stessa esistenza dimostra che non potrò mai tornare indietro nel tempo ed uccidere mio nonno.
Qualcosa me lo impedirà (posso non imparare a viaggiare nel tempo, non averne la possibilità, provare pietà per mio nonno e non ucciderlo, scambiare un'altra persona per mio nonno e, secondo una teoria, potrei perfino fecondare io stesso mia nonna).


Ma torniamo al nostro schema.
Dunque, conosciamo l'utilità dell'asse temporale verticale (che è la quarta dimensione nel modello einstaniano).
Ma a che cosa serve l'altro asse, quello orizzontale?

Dunque, sappiamo che il tempo si curva.
Ma perché una dimensione si curvi ne serve almeno un'altra di appoggio.
Supponiamo che si possa viaggiare nel tempo, ma non sarebbe possibile nel semplice modello einsteniano (se fai delle prove mentali, ti accorgi che è necessario uscire momentaneamente dalla statua quadridimensionale per poi rientrarvi, ma per farlo serve un'altra dimensione).

Quindi, insomma, 4 dimensioni per un universo non bastano.

Inoltre risolviamo il problema dell'undicesima dimensione.
In questo video in inglese:
https://www.youtube.com/watch?v=JkxieS-6WuA
(c'è anche una seconda parte) si descrivono tutte le dimensioni, fino alla decima. Poi viene evidenziato che logisticamente non ce ne possono essere altre.
Ma con ottima probabilità le dimensioni sono almeno 11.

Dov'è quindi l'undicesima dimensione?
Nel mio schema, ed è l'asse orizzontale!


Che cosa rende una dimensione spaziale o temporale?
Ho scoperto che, in realtà, una grandezza in metri è convertibile in una in secondi e viceversa.
La differenza è quindi di altra natura.

Personalmente, considero temporale una dimensione quando, se presa come riferimento per il tempo (basta farci scorrere una biro sopra, su carta) le leggi della fisica non vengono violate.

Nello schema puoi notare una riga orizzontale grigia a metà del rombo (che giace sull'asse orizzontale).
Quella è una figata.
Ha lunghezza pari alla durata dell'universo (misurabile in ogni riga dal Big Bang fino al punto più alto. Ricorda che stiamo parlando di assi temporali), parte dal Big Bang della prima riga e arriva alla fine dell'ultima ed è uguale alle righe verticali, cioè se la scorri ottieni l'intera vita dell'universo.


Il modello, però, presenta un problema: proviamo a rappresentare una curvatura all'interno di uno degli infiniti modelli einsteniani (non è completamente curvato, solo una parte. Per questo la curva si sovrappone alla linea continua. In realtà si potrebbe immaginare un minimo di profondità, rappresentando così una delle 3 dimensioni spaziali):

Immagine

Ho voluto evidenziare in arancione la "storia" dell'oggetto che viaggia nel tempo (sì, perché quello rappresentato è un viaggio nel tempo).

Se tutte le statue quadridimensionali (che sono le righe verdi verticali) sono uguali, allora devo ripetere questo procedimento per tutte:

Immagine

Ho applicato solo ad alcune righe.
Notare come la singolarità si ripete sempre alla stessa distanza dal Big Bang.
Anche se non ci sono ancora arrivato, è evidente un problema: prima o poi si uscirà dal modello con una curva (prendi l'ultima linea, per esempio).
Inoltre, la prima statua deve essere uguale alle altre.
Ogni statua ha sì, ad un certo punto, un corpo che parte e va nel futuro (ossia, in realtà, più a destra).
Ma ha anche un punto in cui l'oggetto arriva (da una statua più a sinistra).
È proprio questo che crea l'illusione di viaggiare nel tempo senza cambiare "statua".

Ma non ci sono statue più a sinistra della prima, quindi essa si trova senza nessuno che, dal passato, la raggiunga.
E questo è un problema.


Inoltre, ho descritto alcune delle proprietà della riga grigia orizzontale.
Sarebbe molto più bello se tutte le righe orizzontali avessero quelle proprietà!


La soluzione?
Considerare infinito il tempo (non dal Big Bang alla fine dell'universo, insomma).

Questo è quello che si ottiene rendendo il modello infinito su entrami gli assi rappresentati:

Immagine

Infinite statue quadridimensionali (infinite in entrambi i sensi: sono infinite come lunghezza e sono in numero infinito. Non più segmenti ma rette).

Lo schema su carta non è più, quindi, un rombo, ma un vero e proprio piano.


Questo è il modello pentadimensionale di Valentino Giudice (mi autocelebro un po').


Come sempre, ogni eventuale risposta o richiesta mi garberebbe molto ;-)

Ciao!


Io mi sono accorto che questo modello, giusto o sbagliato che sia, è utile.
Un utilizzo non molto canonico è valutare i vari "piani temporali" in modo da coniugare correttamente i verbi in inglese.
Inoltre è possibile immaginare viaggi nel tempo ai limiti del paradosso, scambi di energia fra passato, presente e futuro ecc…
Serve anche per schematizzare alcuni concetti mentalmente.

P.S: So che l'idea di un universo a 4 dimensioni non è totalmente da attribuire ad Albert Einstein, ho scritto in quel modo per semplicità.
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Re: Modello pentadimensionale

Messaggio da Aspie96 » 16/02/2014, 16:03

Ne ho creata una descrizione più accurata, in .PDF.

Vi allego il file.

Sono in possesso di una dimostrazione di paternità.
Allegati

[L’estensione pdf è stata disattivata e non può essere visualizzata.]

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Re: Modello pentadimensionale

Messaggio da Aspie96 » 22/02/2014, 16:29

L'articolo è disponibile anche qui:
http://vixra.org/pdf/1402.0149v1.pdf
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Re: Modello pentadimensionale

Messaggio da [email protected] » 19/05/2014, 23:48

Anche io ho formulato un modello multidimensionale dell'universo
per certi versi è simile al tuo, per altri no.

Nel mio modello ci sono 3 dimensioni spaziali e una temporale, questo è lo spazio in cui ci possiamo muovere.
ogni bosone, fotone, neutrino e quant'altro si muove lungo la dimensione temporale unidirezionalmente verso
il futuro, ed è libero di muoversi in ogni direzione lungo le altre 3 dimensioni.

praticamente l'universo è una "statua" quadridimensionale (faccio uso del tuo termine perché è molto azzeccato)
passato e futuro sono già scritti nella struttura e nella ramificazione di questa statua.

Immagine

Secondo me la quantistica è più una teoria di probabilità applicate alle funzioni di onda delle particelle,
e non implica che il futuro "non esiste" fino al momento della sua "scrittura".

questa "statua quadridimensionale" contiene tutta la scia degli atomi e delle galassie dal momento della creazione fino
al momento della fine (che mai accadra? In qualche modo finirà, sono dell'idea che le cose infinite non esistano se non
in maniera astratta).

Un modello così, però, non spiega un ca**o, cioè, è solo una prospettiva dell'universo vista sotto degli assi
cartesiani differenti, non spiega nulla.

Vogliamo arrivare ad un modello che spieghi ogni fenomeno, un modello che non veda l'atomo come un gruppo di
"palline colorate" e il campo gravitazionale come una forza magica.

Mettiamo subito in chiaro una cosa del mio modello: Materia ed energia NON esistono, e ora vi spiego perché:
Pensate lo spaziotempo come un "reticolo" con delle deformazioni. Ogni particella di materia è un picco, la sua
massa si misura con il "volume" spostato da questo "piano".

Immagine

Ecco un Quark, non è fatto di niente, è solo una piccola increspatura verso l'alto
Ecco il campo gravitazionale del Quark, non è altro che quella specie di "voragine appiattita" che si lascia
intorno.

Accumuliamo 3 Quark e facciamo un protone, lo spariamo lungo due fenditure ed ecco che si comporta come un'onda
spiegando i fondamenti della quantistica.

Accumuliamo 1,188 x 10[sup]57[/sup] protoni e otteniamo una stella della massa del Sole.
(il calcolo che ho fatto è (6.022*10^23)*(1000/1.008)*(1.9891*10^30) correggetemi se sbaglio)
Questo creerà un accumulo di materia al centro, e quella depressione che si viene a creare, sovrapposta
ad altre miliardi di miliardi di miliardi... Creerà una deformazione tale da tenere insieme un sistema solare.

Ora, sappiamo che la gravità curva lo spazio-tempo in una quinta dimensione (d'appoggio). proprio come un foglio
di carta piegato si appoggia su una terza dimensione, l'universo è un iperspazio quadridimensionale che si "stropiccia"
in almeno una quinta dimensione.
Perché gli oggetti allora cadono verso il centro di un campo gravitazionale?

Se un oggetto si muove su uno spazio curvo la sua traiettoria tenderà a convergere, come mai gli oggetti fermi allora cadono?
Semplice, perché in realtà non sono fermi, sono in movimento lungo l'asse temporale;
quindi il semplice scorrere del tempo lungo uno spazio curvo, farà convergere la traiettoria di un'oggetto apparentemente fermo,
spingendolo verso il centro della curvatura via via sempre più velocemente al passare del tempo. La gravità non è una forza magica, è solo un effetto.

A che velocità scorre il tempo? Parlando di quarta dimensione, a quanto ammonta un secondo?
Onestamente non mi sono fatto troppe domande, ho buttato lì la prima cosa che mi è venuta in mente:
Il tempo scorre alla velocità della luce, ed un secondo è lungo 300 000 km;
poi ho pensato alle conseguenze di questa affermazione e mi si è accesa l'allegorica lampadina in testa.

Se è vero che il tempo scorre a questa velocità, basterebbe muoversi (iper)perpendicolarmente in una delle 3 dimensioni e
secondo il teorema di pitagora supereremmo la velocità della luce:

Immagine

Ovviamente non è possibile superare la velocità della luce nel nostro universo, quindi dobbiamo ridurre le componenti di quel
vettore affinché il suo modulo sia |V| = c

Immagine

ecco a voi la velocità con cui passa il tempo per un sistema fermo (t2) rispetto a quella di un sistema che sfreccia
a velocità relativistiche (t1)

(io la teoria della relatività ristretta di Einstein me la sono ricavata così)

facciamo un esempio pratico:

un'astronave viaggia a 295 000 km/s e torna dopo 100 anni, quanto tempo è passato sull'astronave?
Seguendo il mio modello il tempo si è compresso diventando:

√(300 000[sup]2[/sup] - 295 000[sup]2[/sup])
300 000

≈0,1818 o 10,18% del tempo normale,

che a fronte dei 100 anni realmente passati, sono solo 10 anni, 2 mesi, 4 giorni, 2 ore, 5 minuti e 16 secondi.

Se siamo fermi (nelle 3 dimensioni) il tempo scorre normalmente, più ci avviciniamo alla velocità della luce
(nelle 3 dimensioni spaziali) più il tempo tende a fermarsi; superare la velocità della luce non è ammesso in quanto
verrebbe a crearsi un errore matematico.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Riguardo l'elettromagnetismo, beh... Rimane sempre una deformazione dello spaziotempo, ma dobbiamo aggiungere un'altra dimensione in cui accartocciare l'universo pentadimensionale.

In questo modo possiamo spiegare perché esistono cariche positive e negative, l'asse dimensionale in questo caso si misura
con le cariche, (+ e -).

Sappiamo che atomi molto caldi non fanno altro che vibrare microscopicamente, la deformazione dello spaziotempo produce
delle piccole ondicelle sul tessuto, (proprio come se iniziassimo ad agitare l'indice immerso in una vasca di acqua, si verrebbero a creare delle increspature concentriche)

queste onde salgono e scendono dal positivo al negativo lungo l'asse dell'elettromagnetismo, hanno una frequenza, sono le onde elettromagnetiche
la luce, (gli oggetti caldi emettono luce in quanto "micro-vibrano")

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Temo di non sapere abbastanza sulle forze nucleari debole e forte, penso che si tratti di deformazioni in ulteriori dimensioni
aggiuntive, con raggi d'azione sempre più corti, quindi il mio modello si ferma quì.

Però pensateci, se L'universo non è altro che un iper-spazio stropicciato in altre dimensioni, che differenza c'è fra materia ed energia?
Nessuna, sono solo increspature, solo che la materia ha un volume di deformazione molto più alto di quello dell'energia, infatti se
convertissimo la "deformazione iperspaziale" di un'atomo (massa M) in energia (es. onde elettromagnetiche E) otterremmo questa energia:
E = M x C[sup]2[/sup].
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Re: Modello pentadimensionale

Messaggio da Aspie96 » 20/05/2014, 20:01

Ciao, ho già letto il tuo post.
Ti rispondo ora perché prima la mia voglia di comunicare era 0.

> praticamente l'universo è una "statua" quadridimensionale (faccio uso del tuo termine perché è molto azzeccato)
Positivo che ti piaccia.

> A che velocità scorre il tempo? Parlando di quarta dimensione, a quanto ammonta un secondo?
> Onestamente non mi sono fatto troppe domande, ho buttato lì la prima cosa che mi è venuta in mente:
> Il tempo scorre alla velocità della luce, ed un secondo è lungo 300 000 km;
Beh, ovviamente se si parla di questa "statua" non è del tutto corretto considerare il tempo come qualcosa che "scorre".
Comunque, sì, un secondo equivale a circa 3,0E+8 m.

> Ecco il campo gravitazionale del Quark, non è altro che quella specie di "voragine appiattita" che si lascia intorno.
Non ho capito il motivo della presenza di questa "voragine appiattita" che, suppongo, identifichi con la curvatura verso l'alto intorno a quella verso il basso.
Non basterebbe una curvatura verso l'alto (che poi equivale ad una verso il basso, dipende da come osservi gli assi)?

Comunque, sarebbe una figata fondere il nostro modello (il mio fuso col tuo) con la teoria delle stringhe. Altro che teoria M!
Se tutto è spiegato dalle curvature e lo spazio è quantizzato in base alla lunghezza di Planck, forse si può anche spiegare perché altre grandezze, come per esempio la carica elettrica, sono quantizzate.
Ciò non è in contrasto con la teoria delle stringhe, in quanto lo spazio potrebbe non essere vuoto (come invece sostieni tu), ma potrebbe contenere semplici stringhe che, vibrando, modificano e determinano le curvature dello spaziotempo nelle varie direzioni.
Se, poi, si riuscisse ad implementare anche la teoria del loop (che io purtroppo non conosco), ci meritiamo un Nobel.
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Re: Modello pentadimensionale

Messaggio da [email protected] » 20/05/2014, 22:32

Beh, ovviamente se si parla di questa "statua" non è del tutto corretto considerare il tempo come qualcosa che "scorre".

Ovviamente, diciamo che questo "scorrere" è solo il modo in cui la nostra "esistenza" sotto forma di "vivere", interpreta il tempo.
Dopotutto siamo solo "materia particolarmente evoluta", la nostra vita è l'algoritmo che gira nei neuroni tanto quanto Linux gira sul mio PC.

Diciamo che il quark non esiste, è solo quel "picco" di distorsione verso l'alto. Quella depressione attenuata che si lascia intorno è il campo gravitazionale.

Immagine

Se sommiamo l' "ipervolume" del quark, a quello del campo gravitazionale attorno, otteniamo zero.
Il campo gravitazionale si estende ipoteticamente fino all'infinito, in modo che sia fa via via più infinitesimale all'aumentare della distanza dal suo centro.
sovrapponendo la funzione d'onda (che ha generato questo particolare "ipervolume iperdeformato") a quella di altri quark, i "microcampi" si sovrappongono,
dando origine ad un super insieme di microcampi gravitazionali, in questo modo la curvatura aumenta fino ad ottenere un campo gravitazionale che è direttamente proporzionale
alla massa dell'insieme di quark.

La velocità di fuga di un oggetto dalla terra è di 5 km/s, ossia, un'oggetto deve andare a quella velocità per abbandonare il suo campo gravitazionale.
Se un campo è abbastanza "curvo" che la sua velocità di fuga debba essere maggiore di quella della luce, allora i raggi di luce ricadranno a parabola verso il centro, rendendo l'oggetto completamente nero.
La luce che passa intorno viene curvata ottenendo un'effetto di distorsione.
Oggetti di tale massa solitamente non sono nemmeno fatti di materia ordinaria, in quanto tutte le particelle sono talmente schiacciate fra di loro da collassare in una singolarità.


Eccone uno che ho trovato in camera mia.
Immagine

Perché la somma di tutte le increspature dello spazio tempo deve dare zero?
Semplice, il volume di queste increspature determina la massa di materia ed energia, la loro somma è zero; l'universo non si è forse formato dal nulla?
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Re: Modello pentadimensionale

Messaggio da Aspie96 » 21/05/2014, 15:21

Io non credo che servirebbe un picco verso l'alto (che sarebbe di fatto energia negativa).

Con questo modello hai anche modo di spiegare la correlazione quantistica?
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Re: Modello pentadimensionale

Messaggio da [email protected] » 23/05/2014, 20:20

Secondo me il picco verso l'alto serve perché quel picco è la particella e ne conferisce la sua natura ondulatoria. (oltre che rendere nulla la somma dei campi, rendendo più plausibile la nascita dell'universo dal nulla)

Non sono sicuro che l'eventuale esistenza dell'energia negativa si possa spiegare in questa dimensione, comunque ho delle ipotesi riguardo l'energia negativa e sul motivo per cui debba avere tutta quella massa.

La correlazione quantistica... Beh, prima magari sviluppo un po' meglio la iterazione nucleare debole e quella forte. Trovo molto interessante la questione dello spin istantaneo degli elettroni ma ora come ora non me la so
spiegare...

PS. quel buco nero nella mia camera è cresciuto, gli ho dato un po' di idrogeno e la situazione è degenerata...
Dormo male la notte, mi sveglio ad ogni supernova.

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