Quali sono le vostre discipline scientifiche preferite?

[Samuele]

Ti faccio un esempio: la percezione soggettiva del colore. Ci sono delle differenze tra come due persone vedono lo stesso colore, il problema è che non possiamo entrare nella testa di qualcun'altro per appurare in cosa queste differenze consistano. L'unico modo per accedere alla percezione soggettiva di qualcun'altro è che lui ce la descriva, con il linguaggio, e attualmente il nostro linguaggio non ci permette di descrivere in maniera inequivocabile che cos'è per noi il colore rosso.

Mai pensato a portare un esempio? "Per me il rosso è questo" ed indicare qualcosa di rosso. Ovviamente ciò non vale per il cieco, che, teoricamente parlando, i colori non sa neanche che cosa siano.

Tuttavia, io ho un modo facile per identificare il rosso: #F00 (solo gli informatici lo capiranno )

[Aspie96]

Mai pensato a portare un esempio? "Per me il rosso è questo" ed indicare qualcosa di rosso. Ovviamente ciò non vale per il cieco, che, teoricamente parlando, i colori non sa neanche che cosa siano.

Ma quanto sei geniale!

Prendiamo il sangue.
Siamo entrambi d'accordo sul fatto che il sangue è definibile "rosso", giusto?
Bene!
Se tu vedi il rosso del sangue come io vedo il verde dell'erba e tu vedi il verde dell'erba come io vedo il rosso del sangue, entrambi diciamo che il sangue è "rosso", ma vediamo due colori diversi.

Ergo no, non può funzionare.
E sì, ci ha già pensato.

Tuttavia, io ho un modo facile per identificare il rosso: #F00

Discorso di prima.
Inoltre, ci sono sottili differenze (a volte neanche tanto sottili!) tra i vari tipi di monitor.

[Samuele]

In effetti pensavo ad una comparazione diretta con uno o più colori (dove per diretta intendo nello stesso momento allo stesso oggetto), ma poi ho pensato ai daltonici...

L'altro era un tentativo di definire numericamente un colore, anche se forse sarebbe meglio usare le frequenze dei vari spettri della luce... bah...

[Aspie96]

Ma hai capito il problema di fondo qual'è?
Vale anche per i non daltonici.

[Samuele]

Si, l'ho capito, e la via numerica mi sembra l'unica soluzione percorribile, anche se consente nell'astrarre il concetto.

[Aspie96]

Non è percorribile un cazzo.

Tu sai com'è il colore FFF (bianco) e sai com'è il colore 000 (nero).
Se io, però, vedessi in negativo, chiamerei "FFF" (e quindi "bianco") quello che io vedo di quel colore che tu chiami "000" "nero".

Come ti accorgi del fatto che non vediamo lo stesso colore se lo chiamiamo allo stesso modo?

[Samuele]

Ti ho detto che il concetto è astratto. Pensala tutta in numeri. Non so fare altrimenti.

[Darwin]

Alcuni colori hanno un effetto sul nostro cervello.
Il verde rassicura, il blu rilassa e il rosso "eccita" il cervello.
Ho capito il discorso che si fa qui, ma se non ci sono differenze a livello biochimico nel cervello mio e tuo, non vedo perché dovrei supporre che tu vedi "verde" quello che io chiamo rosso.

Le donne hanno una vista ben migliore degli uomini e distinguono i colori in maniera diversa, ma per loro il rosso è sempre rosso:si parla infatti di tonalità.
Io, una sera, ho visto rosa una vettura che due mie amiche vedevano arancione. Un mio amico maschio e neurotipico invece la vedeva rossa
Ovviamente di giorno (=molti più fotoni percepibili da tutti) la vedevamo tutti più o meno del suo colore (anche se per esempio le ragazze tendono a distinguere meglio il giallo dal Bordeaux.).


Poi bisogna vedere anche che concetto ha ognuno di noi di ogni colore, spesso è un concetto del tutto relativo e lo si può capire se si tenta di spiegare un colore a un non vedente. Lì so cazzi
Anche se in teoria un non vedente "percepirebbe" il "colore" nero, ciò è assenza di luce percepita, pur non sapendo che quello stato di assenza di fotoni percepibili sia chiamato "nero" dai normovedenti.


Ma da qui in poi si sfonda sul filosofico e poi ho già scritto abbastanza, quindi alla prossima.

[Aspie96]

Poi bisogna vedere anche che concetto ha ognuno di noi di ogni colore, spesso è un concetto del tutto relativo e lo si può capire se si tenta di spiegare un colore a un non vedente. Lì so cazzi

Esatto, è ciò di cui si parla nel video.

Anche se in teoria un non vedente "percepirebbe" il "colore" nero, ciò è assenza di luce percepita, pur non sapendo che quello stato di assenza di fotoni percepibili sia chiamato "nero" dai normovedenti.

Beh, questo si può anche dire!

Ho capito il discorso che si fa qui

Allora spiegalo a Samuele.

Ho capito il discorso che si fa qui, ma se non ci sono differenze a livello biochimico nel cervello mio e tuo, non vedo perché dovrei supporre che tu vedi "verde" quello che io chiamo rosso.

Perché non dovrebbero esserci differenze da un punto di vista biochimico? O nella retina?
Inoltre l'immagine viene creata dal cervello e il cervello è una struttura estremamente complessa.
Cervelli diversi sono cablati in modo diverso, quindi è possibilissimo che le immagini create differiscano.

[Darwin]

È possibile. Come è possibile che la convenzione sociale di credere che tutti gli esseri umani siano in grado di pensare (e che effettivamente lo facciano) potrebbe essere sbagliata. Ma solitamente si dà per assodato che tutti pensino per pura cortesia sociale. Quindi penso valga la pena ipotizzare anche che tutti gli individui abbiano una simile visione del mondo, salvo casi patologici o simili.