Forse i rettili non sono abbastanza complessi a livello neurologico (nei mammiferi, il cervello non è che la somma del primitivo encefalo rettiliano con una grossa componente "inedita" che solo i mammiferi hanno in modo così sviluppato, e che nell'uomo è stata indispensabile per il processo evolutivo. Parlo della neocorteccia e del sistema limbico)
Perfettamente d'accordo con questo e con il resto delle tue affermazioni.
Ma di nuovo, questa è la storia. Il che non implica che la storia non avrebbe potuto essere un'altra. Ovviamente l'Antenato è comune, non solo tra noi e i rettili ma tra noi e qualsiasi altro essere vivente del Pianeta.
Ma non possiamo certo dire che noi proveniamo da quei rettili. Nel senso che noi (i mammiferi) ci siamo differenziati da quei rettili molto prima che si originasse qualcosa di simile ad un mammifero evoluto. E certamente, la differenziazione che ha prodotto il mammifero non è quella che implica lo sviluppo di ciò che chiamiamo intelligenza (dove parlo di intelligenza capace di produrre una civiltà avanzata).
Quello che mi pare un tantino forzato (anche se è ovvio che io non sono un biologo evoluzionista) è il ritenere che lo sviluppo dell'intelligenza (nel senso già dato) sia una conseguenza dell'essere un mammifero. Mi sembra che in ciò (ma dimmi tu se sbaglio) sia implicita un qualche assunzione di un carattere di superiorità, se non di necessità, per ciò che chiamiamo intelligenza. Secondo ciò che io riesco a comprendere delle cose, l'intelligenza è solo ed esclusivamente una delle possibili strategie evolutive vantaggiose nella competizione. In questa prospettiva, ciò che è accaduto è semplicemente che l'animale adatto a sviluppare questa caratteristica, e che si trovava ad aver occupato la nicchia ecologica idonea allo sviluppo di questa caratteristica (quindi si è trovato al posto giusto nel momento giusto) era un mammifero. Non credo che possa essere accaduto nulla di sostanzialmente diverso. E non era nemmeno necessario che accadesse. E' probabile che, con un'apparentemente minima variazione delle condizioni al contorno, ciò non sarebbe mai accaduto. Lo sviluppo di ciò che chiamiamo intelligenza non è decisamente l'arma risolutiva nella lotta per la sopravvivenza della specie. Mi pare che su ciò siamo d'accordo. In base a questo ragionamento dovrei concludere che lo sviluppo dell'intelligenza non è dovuto al fatto di essere un mammifero. E' dovuto anche al tipo di intorno in cui l'animale si è trovato. Ora, potremmo discutere in eterno. Il fatto è che non potremo mai discutere sensatamente del fatto che se al posto del mammifero si fosse trovato un rettile sarebbe accaduta un'evoluzione analoga. Non credo che si possa raggiungere una conclusione sensata. Non credo nemmeno che il fatto che i rettili abbiano dominato per 440 milioni di anni senza produrre un risultato analogo a noi sia significativo. I loro 440 milioni di anni sono anni diversi dai nostri 66 milioni e quindi, sotto molti aspetti, si tratta di due pianeti diversi. Ora non è detto che l'alternativa a noi sarebbe stata necessariamente un rettile. Ma l'evoluzione avrebbe anche potuto imboccare una strada che, invece di portare ad un pelosetto portava a qualcosa ricoperto da ispessimenti cutanei cornei. Non propriamente un rettile forse. Ma qualcosa più vicina al rettile che all'attuale mammifero. Tu puoi anche dirmi che ti sembra improbabile. Accetto l'idea, dato che non sono io il competente. Ma improbabile non significa impossibile. E non abbiamo modo di calcolare le probabilità. Ne abbiamo modo di valutare le possibili alternative. Voglio dire che la Biologia Evoluzionistica non può fare previsioni del tipo di quelle che fa, ad esempio, la Fisica. Ma non perché il biologo sia uno scienziato di rango inferiore. Semplicemente perché le sue conoscenze sul punto derivano da un'unica osservazione. Difficile, se non impossibile, formulare qualcosa che appaia una legge generale. Darwin è stato un genio perché ha compreso qualcosa ed ha costruito una teoria, sintetizzando una miriade di osservazioni e senza avere nemmeno il più pallido indizio dell'esistenza del gene. Ma certamente non poteva trasformare la sua teoria in qualcosa di più rigoroso. Non credo nemmeno che potrà mai farlo nessuno, almeno non prima che avvenga un contatto con gli ipotetici alieni di questo topic (che siano intelligenti o meno). Questo è vero per tutti, anche per i Fisici. Anche loro hanno osservato un unico Universo (in maniera più completa di quanto abbiano fatto i biologi, per ovvie ragioni). Ma anche loro, quando iniziano a speculare su possibili universi alternativi, corrono il serio rischio di cominciare a dire cazzate (secondo me, lo fanno veramente). Il problema diviene lo stesso del problema del biologo. Anche loro hanno potuto osservare un unico Universo!