Mi sembrano solo fantasie, eppure noto così tanto entusiasmo che il dubbio mi è venuto...
Aggiungo un commento che spero possa chiarirti meglio la situazione. Le teorie delle stringhe sono delle vere teorie, su questo non vi è dubbio. Come ti dicevo sono basate su alcuni assiomi (certamente diversi da quelli su cui sono basate altre teorie) e poi, partendo da quegli assiomi tutto è costruito in maniera coerente. Il che vuol dire che tutto è dimostrabile una volta accettati gli inevitabili assiomi. Quindi la matematica delle stringhe è, formalmente, corretta. Questo è indiscutibile. I problemi sono innanzi tutto pratici. Le equazioni sono corrette ma noi non sappiamo risolverle analiticamente. Questa non è una situazione unica. Noi riusciamo a scrivere equazioni per le quali la soluzione non è calcolabile con la matematica disponibile (e, in qualche caso, presumibilmente non esiste una soluzione calcolabile...questo ci porterebbe a discutere di che cosa è computabile e di cosa non lo è, dati i topic disponibili al momento, forse sarebbe più appropriato spostarlo in Informatica). Comunque, cosa si fà per calcolare una soluzione approssimata? Si scrivono le equazioni, si assegnano dei valori di partenza ai parametri rilevanti e si producono i numeri che descrivono il tutto. Poi, si applicano delle piccole variazioni ad alcuni dei parametri e si ripete il calcolo per vedere come si "aggiustano" gli altri parametri. E così via per iterazioni successive, in modo da ottenere l'evoluzione del sistema in funzione di un determinato parametro (ad esempio il tempo, oppure l'energia o quello che ti interessa di più). Ho semplificato, ma questa è, più o meno, la procedura. Si chiama "metodo perturbativo". Questa procedura consente di seguire l'evoluzione del sistema e quindi consente di fare previsioni. Ma, ovviamente, le previsioni sono approssimate. Nei tuoi calcoli iterativi dovrai troncare le cifre decimali che ti trascini dietro ad un numero finito. E più iterazioni fai (cioè, più lontano vuoi spingere le previsioni) più si accumuleranno gli errori dovuti al troncamento. E' per questo che le teorie delle stringhe producono risultati peggiori della Teoria Standard. Le previsioni peggiori sono dovute ai nostri limiti di calcolo non alla teoria di per se. Se tu sei affascinato dalla teoria nel suo aspetto matematico, questo non è un problema. Continui a lavorarci sopra cercando di trovare soluzioni sempre più accurate, nuovi metodi per produrre le soluzioni coltivando la speranza di raffinare tanto il calcolo da ottenere il risultato che possa dimostrare la superiorità della teoria rispetto ad altre. In sintesi, se sei un matematico è comprensibile come tu possa essere affascinato dalla teoria. Ed in verità, tutti coloro che si occupano della teoria sono propriamente definibili come Fisici-Matematici. Sono in verità matematici (è irrilevante la laurea di cui siano dotati) che si occupano della matematica rilevante per la Fisica. Sono quindi una sotto-classe di quelli che sono definiti usualmente come fisici-teorici. Il fatto che non piaccia a me, non ha niente a che vedere con la validità della teoria. La verità è che io sono definibile (almeno in genere sono catalogato così) come un Fisico Sperimentale. Io personalmente ho sempre odiato le catalogazioni. Perchè le catalogazioni ti portano a creare comportamenti stagni. Tipo, per essere chiari, Cultura Scientifica e Cultura Umanistica...per me si tratta di un'idiozia e la Cultura è Cultura punto è basta, senza catalogazioni di sorta. Non credo che nessuno possa comprendere a fondo il significato di una teoria se non gli è ben chiaro il contesto filosofico e sociale entro cui quella teoria è nata. La teoria è un prodotto dell'Uomo e quindi rispecchia il tempo in cui è stata creata. Quindi a me piace autodefinirmi un fisico e basta. Lavorando, mi muovo sempre a cavallo di teoria ed esperimento. Detesto lavorare facendo un esperimento ed analizzandone semplicemente i risultati...il farlo riduce, secondo me, l'esperimento ad un lavoro di caratterizzazione. E questo per me è noioso e riduttivo. Mi sembra un lavoro di catalogazione che riduce la Fisica ad una sorta di Zoologia, solo un po' più formalizzata. Io mi diverto a studiare le teorie, a cercarne i punti deboli e poi a fare l'esperimento mirato a mettere in crisi la teoria ed adatto a suggerire quali modifiche serva apportare alla teoria. Se vuoi, sono una specie di bastian contrario. Mi annoio a fare un esperimento che sia in accordo con la teoria. Mi entusiasma invece il contrario. Questo per dirti ancora una volta cosa è che entusiasma me. E per spiegarti ancora una volta perchè le teorie delle stringhe non mi entusiasmano. Ma la mancanza di entusiasmo discende esclusivamente da ciò che sono io, non riveste certamente un valore di oggettività. Quello che voglio dirti è che io posso anche dirti cosa mi piace e cosa non mi piace. Ma certamente non posso dirti cosa può piacere a te o agli altri. Se ad uno piace la matematica di per sè, fa benissimo ad entusiasmarsi con la teoria delle stringhe. E probabilmente, lavorandoci sopra, produrrà pure qualcosa di utile. Ed alla fine, non è detto che il mio risultato sia più utile del suo. Qual è il risultato più utile e, sotto questo aspetto, più interessante lo dirà solo il futuro.
Spero di essere riuscito a spiegarti com'è che possa esistere entusiasmo per una cosa che non entusiasma te.