francesco.aliotta ha scritto:Un'altra prospettiva valida, forse anche più condivisibile, è quella opposta. Cioè quella secondo la quale il presente, che sarebbe un'istante di durata nulla, per definizione non esiste.
Si mi trovi d'accordo guarda
francesco.aliotta ha scritto:Se ci pensi bene, dovresti renderti conto che ogni tuo ragionamento, per definizione, è costituito da una successione di tuoi stati mentali diversi. Ogni tuo ragionamento non è mai istantaneo, si protrae nel tempo. In questa prospettiva parlare di "ragionamenti presenti" non ha alcun significato. A meno di non dare alla parola "presente" il significato di "periodo di tempo durante il quale si è svolto il tuo ragonamento"
Si, davo quel significato per semplificare e non dilungarmi nelle precisazioni, comunque concordo pienamente con quello che dici, il prossimo passo del mio ragionamento sarebbe proprio stato il fatto che ti avrei detto che neanche il presente esiste secondo me... immagino che siano tutte cose che sai da una vita, ma per uno come me che ragiona e basta, arrivare a queste deduzioni non è cosa da poco. Comunque sono pienamente d'accordo...
francesco.aliotta ha scritto:In questo senso, ritenere che possa esistere solo il presente mi sembra una conclusione non supportata da alcun ragionamento logico. A me pare logicamente più accettabile il ragionamento di chi sostiene che il presente non esiste.
Ripeto, sono d'accordo con te... il mio era una semplificazione che avrebbe portato al fatto che secondo me neanche il presente esiste...
francesco.aliotta ha scritto: Il tempo necessario perchè tu ti accorga del pugno richiede qualcosa meno di 1/10 di secondo, ma non molto meno. Tu ti accorgerai del pugno solo dopo 1/10 di secondo che il pugno ha impattato sul tuo naso. Qual è il presente secondo te? Il momento in cui te ne accorgi? Oppure, il presente relativo al pugno è collocato 1/10 di secondo nel passato rispetto al tuo tempo mentale?
Me ne accorgo quando me ne accorgo, ed il pugno lo ho ricevuto quando lo ho ricevuto. Ovviamente queste due cose non avvengono insieme... quindi il presente relativo al pugno è 1/10 di secondo nel passato rispetto a quando me ne accorgo.
francesco.aliotta ha scritto:Potrebbe sembrare che il primo problema ed il secondo (quello della freccia) siano lo stesso problema. Per certi versi è vero. Ma l'approccio è sottilmente differente. Nel primo caso parliamo di immagini mentali. Nel secondo caso parliamo invece di effetti oggettivi che stanno dietro le immagini mentali.
Si, noto la differenza. E non è sottile per niente... è enorme...
francesco.aliotta ha scritto:Fisicamente invece i diversi istanti di tempo sono associati a diverse configurazioni dell'Universo. Da questa prospettiva nasce la tua idea che il tempo sia il cambiamento. Come ho cercato di dirti, il tempo non è il cambiamento ma, senza ombra di dubbio è connesso al cambiamento.
Ecco, qui so cercando di capire bene cosa mi hai detto. Lo so che lo hai più che spiegato, ma sto cercando nella mia mente di distinguere il cambiamento con il tempo, ma ancora ho un po' di difficoltà in questo (piano piano ce la faccio però).
Potresti spiegarmi diversamente ciò che mi hai già spiegato? Riguardo la differenza tra tempo e cambiamento? Piano piano capisco, abbi pazienza, non è facile cancellare ciò che si sapeva ed imparare da capo, ma lo sto facendo.
Per il topic è vero, non stiamo parlando più del paradosso dei gemelli, ma stiamo comunque parlando del tempo, non di un incontro di tennis o una partita di calcio, quindi penso che possiamo proseguire.