ho scritto questo ti allego il pdf, tu potresti aiutarmi a ritoccare la forma e a dargli un aspetto più scientifico e magari in inglese
Fido, ho guardato il tuo pdf. Dispostissimo ad aiutarti, anche nel trovare i riferimenti bibliografici qualora tu riuscissi a scrivere qualcosa che si avvicina ad un articolo. Anche in Italiano. Se poi serve una traduzione e l'articolo è suscettibile di pubblicazione, per le idee che da te espresse, posso anche aiutarti.
Ma la struttura principale dell'articolo devi scriverla tu.
In genere, la struttura di un articolo deve essere pensata per poter essere letta da tutti i potenziali lettori. I potenziali lettori dipendono dalla rivista su cui pubblichi. Nel tuo caso, ragionevolmente, il tuo ipotetico articolo dovrebbe essere sottomesso ad una rivista di Matematica. Per cui i potenziali lettori saranno matematici.
Quindi il tuo articolo deve mirare a questo primo obiettivo: deve essere leggibile da un Matematico. Non te ne frega nulla, ad esempio, se un ipotetico Biologo decidesse di leggere l'articolo. Sono cavoli suoi munirsi degli strumenti di conoscenza necessari a scrivere un articolo.
Però, deve essere leggibile da qualsiasi Matematico e non solo da un Matematico che sia un esperto del problema trattato. Quindi, la prima cosa è quella di trovare il corretto bilanciamento tra i dettagli che è necessario dare e quelli che conviene omettere perchè possono essere dati per scontati dato che qualunque potenziale lettore li indovinerà immediatamente da solo senza alcuna necessità che tu gli racconti nulla.
Il bilanciamento e la scelta delle cose da dire è cruciale. L'Editore, anche in una rivista scientifica, pensa ai potenziali lettori e tiene in conto anche questioni di mera economia. Quindi, non puoi scrivere un trafiletto di dieci righe. Ma nemmeno un papello di venti pagine, a meno che non sia strettamente necessario e il tuo risultato valga il sacrificio di venti pagine di un numero della rivista.
In media, un articolo si aggira tra le quattro e le sei pagine di una rivista.
Ed ora veniamo alla struttura dell'articolo.
Prima devi preparare il lettore a ciò di cui andrai trattando. Cioè devi scrivere una sezione introduttiva. Questa sezione è cruciale. Tu non stai trattando un problema isolato. Stai trattando un argomento di interesse più generale e poi ne stai proponendo una visione particolare. Quindi devi provare a descrivere il problema inquadrandolo entro quella che è la letteratura corrente. Devi cioè spiegare perchè stai affrontando questo problema, perchè il tuo messaggio possa essere di interesse per gli altri che si stanno occupando di questo problema e quale possibile impatto il tuo articolo possa avere negli sviluppi futuri. Questa parte dell'articolo richiede necessariamente la conoscenza di ciò che la gente sta facendo in questo momento nel mondo su problemi simili o connessi al tuo. Per poterlo fare ti toccherà studiare ciò che hanno fatto gli altri. Cioè dovrai fare un po' di ricerca bibliografica recente, leggere e comprendere gli articoli e citarli in bibliografia. Certo non puoi pensare di citare solo Euclide o Mersenne. Sarebbe come se io in un articolo andassi a citare Newton. Newton non ha alcuna necessità di essere citato. Ognuno dei miei potenziali lettori sa già nei minimi dettagli ciò che ha scritto e sostenuto Newton. Ora può anche capitare che il tuo articolo sia talmente originale ed innovativo da essere svincolato da strette correlazioni con quanto hanno fatto altri. In questo caso diviene possibile che le note bibliografiche si riducano a pochi testi storici. Ma ciò non cambia le cose dalla tua prospettiva. Tu devi per forza studiarti la letteratura corrente. Solo dopo che sarai certo di non aver predecessori potrai pensare di produrre una bibliografia striminzita. Se non citi dei lavori che invece risultano rilevanti ad un occhio esperto, i revisori che dovranno esprimere un parere sul tuo articolo se ne accorgeranno immediatamente e te lo bocceranno dicendoti che nel tuo articolo manca la corretta connotazione storica del problema trattato.
Sempre nell'introduzione dovrai provare a scrivere qualcosa per anticipare al lettore quali saranno le risposte che l'articolo fornirà o quali saranno le domande che lascerà aperte. Anche la prospettiva di una nuova domanda interessante e mai posta può portare ad un articolo meritevole di pubblicazione. Pensa all'Editore. Tu non fornisci alcuna risposta ma proponi una nuova domanda potenzialmente interessante. L'Editore sarà portato a pubblicare il tuo articolo. Tu fai la domanda e non dai alcuna risposta definitiva. Ne consegue che, probabilmente, molti altri proveranno a rispondere alla tua domanda pubblicando. E nei loro articoli citeranno l'articolo in cui la domanda è stata posta per la prima volta. Cioè citeranno la rivista. E questo solo fatto ti dovrebbe far capire che per l'Editore pubblicare il tuo articolo diviene un'operazione vantaggiosa in termini di visibilità della rivista.
Ti sembrerà che in questi aspetti ci sia poco di scientifico, ma questi aspetti esistono, giocono un ruolo pesante e non puoi evitare di prenderli in considerazione.
Poi devi passare a scrivere la parte tecnica dell'articolo. Questa deve essere scritta in maniera rigorosa ed in modo che ognuno capisca ogni cosa nei dettagli in modo che possa riprodurre immediatamente i tuoi risultati.
In questa parte devi esaminare tutti i punti deboli della tua tesi e suggerire eventuali possibili metodi per risolverli. Se ci sono punti deboli, molto meglio che li metta in evidenza tu da subito dimostrando di esserne conscio piuttosto che far si che altri dicano che tu sei stato troppo approssimativo.
Questa parte sarà lunga quanto serve ed eventualmente divisa in sotto-paragrafi. Tutto dipende da ciò che, pensandoci sopra, tu abbia di interessante da dire.
Se adotti algoritmi di verifica o altro, ricordati che devi darne tutti i dettagli.
Infine devi scrivere una sezione di conclusioni. Tu hai affrontato un problema. Cosa hai trovato? Che conclusioni hai raggiunto? Cosa occorre fare ancora? e cose di questo tipo.
Scritto l'articolo, in genere viene richiesto un Abstract, cioè un breve riassunto dell'articolo dal quale si comprenda immediatamente la sua rilevanza e il tipo di risultati che vengono presentati. Ma questa parte è sempre meglio scriverla alla fine. Per esperienza, tu immagini di scrivere un articolo con un certo taglio e poi le cose cambiano in maniera imprevista durante la stesura e mentre ti chiarisci da solo le idee.
Non so che dirti di più al momento, dato che non hai scritto nulla che assomigli lontanamente ad un articolo.
Comunque, tutto questo per dirti come dovrebbe essere scritto un articolo scientifico. E per spiegarti perchè al momento il tuo pdf non contiene un testo che possa essere rivisto e migliorato. Di fatto, non hai scritto nulla.
Prova a scrivere l'articolo e poi vedremo.
Ma se vuoi un parere spassionato, è un po' troppo presto per pensare di scrivere un articolo. Quello che mi ha mostrato sino ad ora può apparire anche interessante per una discussione in un forum, ma non vedo sinceramente nulla che possa essere ragionevolmente pubblicato. Può anche essere che poi, ragionandoci sopra, uno riesca a vedere le cose in una maniera diversa e, prendendo come spunto le tue serie di Boatto, vedere che ci si può argomentare sopra scrivendo un articolo. Ma siamo molto lontani da quell'ipotetico momento. Prima di pensare a poter scrivere un articolo hai ancora moltissimo lavoro da fare. Potrebbe essere (anche se a me non pare) che tu abbia trovato un piccolo spunto a partire dal quale possa essere sviluppato un lavoro pubblicabile. Ma al momento, credimi, non hai nulla più di una possibile idea da perseguire.
Ultima cosa, ma non ultima in ordine di importanza. Mai battezzare un tuo risultato con il tuo nome. Dagli un nome asettico. Se fosse un risultato da premio Nobel (o quello che sia, dato che il Nobel per la Matematica non esiste) ci penserà qualcun altro (o la consuetudine) a chiamare la serie con il tuo nome. Che lo faccia tu è estremamente poco elegante ed indice di una eccessiva autoconsiderazione. Per intenderci, non fù certo Mersenne a chiamare quei numeri con il suo nome!
A parte l'ineleganza, suscita sicuramente impressioni controproducenti in chi ti dovrà valutare.
Infine, vorrei fare un'ultima considerazione di carattere generale. Questo è un forum ed Aspie96 ha fatto un lavoraccio per metterlo su. Quindi, cerchiamo di rispettare il suo lavoro e utilizziamo il forum come un forum. Se lo trasformiamo in un sito di consulenza in cui io provo a rispondere a domande o esigenze particolarissime, trasformiamo il forum in qualcosa di diverso. E soprattutto tagliamo senza volerlo altri possibili interlocutori. Quando qualcuno mi rivolge direttamente una domanda, io provo a rispondere, ma poi le cose divengono spesso insostenibili. E' successo più volte. Se andiamo avanti così mi pare proprio che la mia presenza sul forum, almeno inizialmente gradita, si riveli controproducente. Altre discussioni interminabili e non di interesse per tutti le ho fatte divenire discussioni private (probabilmente anche troppo tardi). Ma certo non posso permettermi di sostenere un numero indeterminato di discussioni private. Dispostissimo a farlo. Però quando si arriva alla discussione privata, chi mi fa la domanda non dovrebbe essere troppo lontano dalla risposta oppure non pretendere di risolvere tutte le sue incomprensioni...altrimenti diviene interminabile anche quella discussione. A te, Fido, per intenderci servono anni per poter scrivere un abbozzo di articolo. Questo dovrebbe esserti chiaro. Non è che tu sia scemo. E' che ti serve una conoscenza approfondita della Matematica per poter scrivere un articolo di Matematica. Quindi, va benissimo che tu posti la tua serie e che se ne discuta in questo forum. Non solo io ma anche altri, Aspie96 incluso come hai visto, potrebbero avere qualcosa di interessante da dire. E non è escluso (anzi, credo che sia estremamente probabile) che qualcun altro diverso da me possa avere qualcosa di più interessante da dirti di quanto ti abbia mai detto io. Ma se iniziamo a parlare del tuo articolo o di come scriverlo iniziamo un discorso a due che non è di interesse per nessun altro.
Escludendo qualche idiota che, come tutti gli idioti, a qualcosa da dire di qualunque cosa si parli (mi sono dimenticato l'acca, ma ormai lascio l'errore così l'idiota mi comprende meglio! ).Quindi se vuoi restiamo a parlare della tua serie sul forum. E speriamo che qualcun altro provi ad abbozzare una dimostrazione del fatto che la serie sia infinita o meno. O che ne scovi qualche altra proprietà che non abbiamo visto ne tu ne io. Così il gioco diviene divertente ed interessante. Anche per te. Più persone partecipano, più alta è la probabilità che qualcuno ti suggerisca l'idea che ti manca per trasformare la tua serie nell'articolo che vorresti scrivere. In quel momento avrai qualcosa da scrivere. Se, dopo che lo avrai scritto, vorrai contattarmi privatamente per affinarlo sarò felicissimo di aiutarti. Ma, sino a quel momento, l'articolo è un compito tuo privatissimo. Sul forum parliamo di cose che possano interessare anche altri!