Stiamo facendo manutenzione.

A chi posso rivolgermi sul serio per un algoritmo

La scienza di cui vuoi parlare non rientra fra quelle prima proposte? Scrivi qui, basta che sia scienza!
francesco.aliotta
Messaggi: 812
Iscritto il: 09/07/2014, 16:33

Re: A chi posso rivolgermi sul serio per un algoritmo

Messaggio da francesco.aliotta » 06/05/2016, 15:27

tu hai provato la sequenza di Boatto "111" , un altra sequenza potrebbe produrre lo 0% nella parte iniziale

Io ho pubblicato sul post quello che ho ottenuto con la sequenza 111.
Ma ieri ne ho provate almeno altre due (quelle di cui ho parlato). Tu puoi provarne un'altra a caso e vedere quello che succede. Non ci vuole nulla. Anche se non hai un programma che faccia il lavoro per te, ti metti davanti una tabella di numeri primi e provi i primi con un programma di verifica on line. Vedrai che ottenere i numeri di Boatto è un task semplicissimo a partire da qualsiasi sequenza. E i numeri che trovi non sono mai meno di quelli che ho trovato io. Certo, ti può capitare che dei primi 20 numeri primi nessuno vada bene. Ma poi scoprirai che ne vanno bene una decina di fila. In media, le cose non cambieranno mai. E non è sorprendente, come ti dicevo la cosa ha a che fare con la distribuzione dei numeri primi.
Per quanto riguarda la dimostrazione non credo che sia una passeggiata. Ma non credo nemmeno che occorra troppo lavoro per escogitarne una. Il problema non è così complicato come potrebbe apparirti a prima vista. Certo, dovrei trovare il tempo di pensarci seriamente ed anche di andare a riguardarmi un paio di teoremi (io uso la Matematica nel mio lavoro, ma non sono certo un matematico). Immagino che dovrei avere a disposizione due o tre ore per lavorarci. Non dico che in questo tempo ti produrrei la dimostrazione. Ma certamente potrei dirti con assoluta certezza se sono in condizioni di trovarla o meno. Purtroppo, in questo momento, due ore da dedicare al problema non le ho. Spero che qualcun altro che sia interessato le possa trovare.
fido
Messaggi: 276
Iscritto il: 09/11/2015, 12:38

Re: A chi posso rivolgermi sul serio per un algoritmo

Messaggio da fido » 06/05/2016, 15:43

Magari un giorno , comunque vorrei scrivere meglio una relazione riguardo alla semplice congettura , più accurata , ho scritto questo ti allego il pdf, tu potresti aiutarmi a ritoccare la forma e a dargli un aspetto più scientifico e magari in inglese , così che possa sottoporla a qualche rivista ?
Allegati

[L’estensione pdf è stata disattivata e non può essere visualizzata.]

teoria del tutto
Messaggi: 1095
Iscritto il: 05/08/2015, 15:23

Re: A chi posso rivolgermi sul serio per un algoritmo

Messaggio da teoria del tutto » 06/05/2016, 17:22

Quasi ci sono. Ho uno spazio di 3 (1-3-7),che si muove in uno spazio di 10 (1-2-3-4-5-6-7-8-9-10),pero ho il colpo di scena il 9 ripetuto e' un 3 ma muovendosi in una scala di 10 diventa un 9.quindi quello non e' un 7 ma diventa 1. Quindi avro 1 e 3 spostato di 4 avro 7 e 9 ma avendo una tempo di 7, 7 e 9 diventano 1 e 3 .quindi ho due tempi,quindi uno da 10 e uno da 7 o 6? come previsto cè un errore che si protrae nel tempo.ma avendo due tempi si mischiano,mi sembra la mia teoria del tutto. :lol:
francesco.aliotta
Messaggi: 812
Iscritto il: 09/07/2014, 16:33

Re: A chi posso rivolgermi sul serio per un algoritmo

Messaggio da francesco.aliotta » 06/05/2016, 17:55

ho scritto questo ti allego il pdf, tu potresti aiutarmi a ritoccare la forma e a dargli un aspetto più scientifico e magari in inglese

Fido, ho guardato il tuo pdf. Dispostissimo ad aiutarti, anche nel trovare i riferimenti bibliografici qualora tu riuscissi a scrivere qualcosa che si avvicina ad un articolo. Anche in Italiano. Se poi serve una traduzione e l'articolo è suscettibile di pubblicazione, per le idee che da te espresse, posso anche aiutarti.

Ma la struttura principale dell'articolo devi scriverla tu.

In genere, la struttura di un articolo deve essere pensata per poter essere letta da tutti i potenziali lettori. I potenziali lettori dipendono dalla rivista su cui pubblichi. Nel tuo caso, ragionevolmente, il tuo ipotetico articolo dovrebbe essere sottomesso ad una rivista di Matematica. Per cui i potenziali lettori saranno matematici.

Quindi il tuo articolo deve mirare a questo primo obiettivo: deve essere leggibile da un Matematico. Non te ne frega nulla, ad esempio, se un ipotetico Biologo decidesse di leggere l'articolo. Sono cavoli suoi munirsi degli strumenti di conoscenza necessari a scrivere un articolo.
Però, deve essere leggibile da qualsiasi Matematico e non solo da un Matematico che sia un esperto del problema trattato. Quindi, la prima cosa è quella di trovare il corretto bilanciamento tra i dettagli che è necessario dare e quelli che conviene omettere perchè possono essere dati per scontati dato che qualunque potenziale lettore li indovinerà immediatamente da solo senza alcuna necessità che tu gli racconti nulla.
Il bilanciamento e la scelta delle cose da dire è cruciale. L'Editore, anche in una rivista scientifica, pensa ai potenziali lettori e tiene in conto anche questioni di mera economia. Quindi, non puoi scrivere un trafiletto di dieci righe. Ma nemmeno un papello di venti pagine, a meno che non sia strettamente necessario e il tuo risultato valga il sacrificio di venti pagine di un numero della rivista.
In media, un articolo si aggira tra le quattro e le sei pagine di una rivista.

Ed ora veniamo alla struttura dell'articolo.
Prima devi preparare il lettore a ciò di cui andrai trattando. Cioè devi scrivere una sezione introduttiva. Questa sezione è cruciale. Tu non stai trattando un problema isolato. Stai trattando un argomento di interesse più generale e poi ne stai proponendo una visione particolare. Quindi devi provare a descrivere il problema inquadrandolo entro quella che è la letteratura corrente. Devi cioè spiegare perchè stai affrontando questo problema, perchè il tuo messaggio possa essere di interesse per gli altri che si stanno occupando di questo problema e quale possibile impatto il tuo articolo possa avere negli sviluppi futuri. Questa parte dell'articolo richiede necessariamente la conoscenza di ciò che la gente sta facendo in questo momento nel mondo su problemi simili o connessi al tuo. Per poterlo fare ti toccherà studiare ciò che hanno fatto gli altri. Cioè dovrai fare un po' di ricerca bibliografica recente, leggere e comprendere gli articoli e citarli in bibliografia. Certo non puoi pensare di citare solo Euclide o Mersenne. Sarebbe come se io in un articolo andassi a citare Newton. Newton non ha alcuna necessità di essere citato. Ognuno dei miei potenziali lettori sa già nei minimi dettagli ciò che ha scritto e sostenuto Newton. Ora può anche capitare che il tuo articolo sia talmente originale ed innovativo da essere svincolato da strette correlazioni con quanto hanno fatto altri. In questo caso diviene possibile che le note bibliografiche si riducano a pochi testi storici. Ma ciò non cambia le cose dalla tua prospettiva. Tu devi per forza studiarti la letteratura corrente. Solo dopo che sarai certo di non aver predecessori potrai pensare di produrre una bibliografia striminzita. Se non citi dei lavori che invece risultano rilevanti ad un occhio esperto, i revisori che dovranno esprimere un parere sul tuo articolo se ne accorgeranno immediatamente e te lo bocceranno dicendoti che nel tuo articolo manca la corretta connotazione storica del problema trattato.
Sempre nell'introduzione dovrai provare a scrivere qualcosa per anticipare al lettore quali saranno le risposte che l'articolo fornirà o quali saranno le domande che lascerà aperte. Anche la prospettiva di una nuova domanda interessante e mai posta può portare ad un articolo meritevole di pubblicazione. Pensa all'Editore. Tu non fornisci alcuna risposta ma proponi una nuova domanda potenzialmente interessante. L'Editore sarà portato a pubblicare il tuo articolo. Tu fai la domanda e non dai alcuna risposta definitiva. Ne consegue che, probabilmente, molti altri proveranno a rispondere alla tua domanda pubblicando. E nei loro articoli citeranno l'articolo in cui la domanda è stata posta per la prima volta. Cioè citeranno la rivista. E questo solo fatto ti dovrebbe far capire che per l'Editore pubblicare il tuo articolo diviene un'operazione vantaggiosa in termini di visibilità della rivista.
Ti sembrerà che in questi aspetti ci sia poco di scientifico, ma questi aspetti esistono, giocono un ruolo pesante e non puoi evitare di prenderli in considerazione.
Poi devi passare a scrivere la parte tecnica dell'articolo. Questa deve essere scritta in maniera rigorosa ed in modo che ognuno capisca ogni cosa nei dettagli in modo che possa riprodurre immediatamente i tuoi risultati.
In questa parte devi esaminare tutti i punti deboli della tua tesi e suggerire eventuali possibili metodi per risolverli. Se ci sono punti deboli, molto meglio che li metta in evidenza tu da subito dimostrando di esserne conscio piuttosto che far si che altri dicano che tu sei stato troppo approssimativo.

Questa parte sarà lunga quanto serve ed eventualmente divisa in sotto-paragrafi. Tutto dipende da ciò che, pensandoci sopra, tu abbia di interessante da dire.
Se adotti algoritmi di verifica o altro, ricordati che devi darne tutti i dettagli.

Infine devi scrivere una sezione di conclusioni. Tu hai affrontato un problema. Cosa hai trovato? Che conclusioni hai raggiunto? Cosa occorre fare ancora? e cose di questo tipo.

Scritto l'articolo, in genere viene richiesto un Abstract, cioè un breve riassunto dell'articolo dal quale si comprenda immediatamente la sua rilevanza e il tipo di risultati che vengono presentati. Ma questa parte è sempre meglio scriverla alla fine. Per esperienza, tu immagini di scrivere un articolo con un certo taglio e poi le cose cambiano in maniera imprevista durante la stesura e mentre ti chiarisci da solo le idee.

Non so che dirti di più al momento, dato che non hai scritto nulla che assomigli lontanamente ad un articolo.

Comunque, tutto questo per dirti come dovrebbe essere scritto un articolo scientifico. E per spiegarti perchè al momento il tuo pdf non contiene un testo che possa essere rivisto e migliorato. Di fatto, non hai scritto nulla.
Prova a scrivere l'articolo e poi vedremo.
Ma se vuoi un parere spassionato, è un po' troppo presto per pensare di scrivere un articolo. Quello che mi ha mostrato sino ad ora può apparire anche interessante per una discussione in un forum, ma non vedo sinceramente nulla che possa essere ragionevolmente pubblicato. Può anche essere che poi, ragionandoci sopra, uno riesca a vedere le cose in una maniera diversa e, prendendo come spunto le tue serie di Boatto, vedere che ci si può argomentare sopra scrivendo un articolo. Ma siamo molto lontani da quell'ipotetico momento. Prima di pensare a poter scrivere un articolo hai ancora moltissimo lavoro da fare. Potrebbe essere (anche se a me non pare) che tu abbia trovato un piccolo spunto a partire dal quale possa essere sviluppato un lavoro pubblicabile. Ma al momento, credimi, non hai nulla più di una possibile idea da perseguire.

Ultima cosa, ma non ultima in ordine di importanza. Mai battezzare un tuo risultato con il tuo nome. Dagli un nome asettico. Se fosse un risultato da premio Nobel (o quello che sia, dato che il Nobel per la Matematica non esiste) ci penserà qualcun altro (o la consuetudine) a chiamare la serie con il tuo nome. Che lo faccia tu è estremamente poco elegante ed indice di una eccessiva autoconsiderazione. Per intenderci, non fù certo Mersenne a chiamare quei numeri con il suo nome!
A parte l'ineleganza, suscita sicuramente impressioni controproducenti in chi ti dovrà valutare.

Infine, vorrei fare un'ultima considerazione di carattere generale. Questo è un forum ed Aspie96 ha fatto un lavoraccio per metterlo su. Quindi, cerchiamo di rispettare il suo lavoro e utilizziamo il forum come un forum. Se lo trasformiamo in un sito di consulenza in cui io provo a rispondere a domande o esigenze particolarissime, trasformiamo il forum in qualcosa di diverso. E soprattutto tagliamo senza volerlo altri possibili interlocutori. Quando qualcuno mi rivolge direttamente una domanda, io provo a rispondere, ma poi le cose divengono spesso insostenibili. E' successo più volte. Se andiamo avanti così mi pare proprio che la mia presenza sul forum, almeno inizialmente gradita, si riveli controproducente. Altre discussioni interminabili e non di interesse per tutti le ho fatte divenire discussioni private (probabilmente anche troppo tardi). Ma certo non posso permettermi di sostenere un numero indeterminato di discussioni private. Dispostissimo a farlo. Però quando si arriva alla discussione privata, chi mi fa la domanda non dovrebbe essere troppo lontano dalla risposta oppure non pretendere di risolvere tutte le sue incomprensioni...altrimenti diviene interminabile anche quella discussione. A te, Fido, per intenderci servono anni per poter scrivere un abbozzo di articolo. Questo dovrebbe esserti chiaro. Non è che tu sia scemo. E' che ti serve una conoscenza approfondita della Matematica per poter scrivere un articolo di Matematica. Quindi, va benissimo che tu posti la tua serie e che se ne discuta in questo forum. Non solo io ma anche altri, Aspie96 incluso come hai visto, potrebbero avere qualcosa di interessante da dire. E non è escluso (anzi, credo che sia estremamente probabile) che qualcun altro diverso da me possa avere qualcosa di più interessante da dirti di quanto ti abbia mai detto io. Ma se iniziamo a parlare del tuo articolo o di come scriverlo iniziamo un discorso a due che non è di interesse per nessun altro.
Escludendo qualche idiota che, come tutti gli idioti, a qualcosa da dire di qualunque cosa si parli (mi sono dimenticato l'acca, ma ormai lascio l'errore così l'idiota mi comprende meglio! :mrgreen: ).


Quindi se vuoi restiamo a parlare della tua serie sul forum. E speriamo che qualcun altro provi ad abbozzare una dimostrazione del fatto che la serie sia infinita o meno. O che ne scovi qualche altra proprietà che non abbiamo visto ne tu ne io. Così il gioco diviene divertente ed interessante. Anche per te. Più persone partecipano, più alta è la probabilità che qualcuno ti suggerisca l'idea che ti manca per trasformare la tua serie nell'articolo che vorresti scrivere. In quel momento avrai qualcosa da scrivere. Se, dopo che lo avrai scritto, vorrai contattarmi privatamente per affinarlo sarò felicissimo di aiutarti. Ma, sino a quel momento, l'articolo è un compito tuo privatissimo. Sul forum parliamo di cose che possano interessare anche altri!
Ultima modifica di francesco.aliotta il 06/05/2016, 18:43, modificato 1 volta in totale.
fido
Messaggi: 276
Iscritto il: 09/11/2015, 12:38

Re: A chi posso rivolgermi sul serio per un algoritmo

Messaggio da fido » 06/05/2016, 18:15

Capisco , pensavo fosse più semplice , ti ringrazio per tutte le informazioni , comunque tempo fa in un forum di matematici mi hanno consigliato questo sito http://www.journals.elsevier.com/journal-of-computational-and-applied-mathematics/ cosa ne pensi a prima vista ? se riuscissi nell'impresa di produrre un articolo che possa essere preso in considerazione potrei provare con questo ?
teoria del tutto
Messaggi: 1095
Iscritto il: 05/08/2015, 15:23

Re: A chi posso rivolgermi sul serio per un algoritmo

Messaggio da teoria del tutto » 06/05/2016, 18:19

Purtroppo sono alla vecchia, trovare una risposta logica. Quindi una formula che mi trovi tutti i numeri primi fino al'infinitesimo ultimo numero primo. Qua mi serve solo logica e non materiali, quindi che vinca il migliore o il piu pazzo :shock:
Avatar utente
Aspie96
Amministratore
Messaggi: 1386
Iscritto il: 23/02/2019, 19:52

Re: A chi posso rivolgermi sul serio per un algoritmo

Messaggio da Aspie96 » 06/05/2016, 19:01

Teoria, ma che cazzo dici?
La discussione è interessante, perché ci devi infilare messaggi che non hanno un senso o un significato?
fido
Messaggi: 276
Iscritto il: 09/11/2015, 12:38

Re: A chi posso rivolgermi sul serio per un algoritmo

Messaggio da fido » 06/05/2016, 19:07

Ho appena letto il messaggio modificato comunque cercando su internet ho trovato questo sito che scrive articoli a pagamento ed è specializzato su vari settori anche sulla fisica quantistica http://www.bubbleweb.it/ogni-settimana-scriviamo-articoli-per-i-blog-dei-nostri-clienti/ qualcuno di voi ne sa niente , potrei provare a rivolgermi a loro e vedere cosa mi dicono ?
francesco.aliotta
Messaggi: 812
Iscritto il: 09/07/2014, 16:33

Re: A chi posso rivolgermi sul serio per un algoritmo

Messaggio da francesco.aliotta » 06/05/2016, 19:13

Capisco , pensavo fosse più semplice , ti ringrazio per tutte le informazioni , comunque tempo fa in un forum di matematici mi hanno consigliato questo sito http://www.journals.elsevier.com/journa ... thematics/ cosa ne pensi a prima vista ? se riuscissi nell'impresa di produrre un articolo che possa essere preso in considerazione potrei provare con questo ?

Fido, puoi anche provare con quello. Non è Nature per cui puoi sperare di pubblicare anche un risultato non particolarmente eclatante. Ma un minimo interessante deve essere. E poi, un articolo deve essere una articolo e non un trafiletto. Ed un articolo di Matematica deve essere scritto perchè sia interessante per un Matematico. Quindi non è nemmeno lontanamente pensabile che si riduca a contenere una formuletta. La formuletta può anche rappresentare il cuore dell'articolo. Ma non puoi cavartela buttando giù la formuletta e domandando: la serie è finita o è infinita? Ditemelo voi! O dimostri in dettaglio una delle due cose o, in alternativa, dimostri in dettaglio che, con la Matematica oggi disponibile, la dimostrazione è impossibile. Allora proponi una congettura. Ma non puoi proporre una congettura dicendo che la proponi come tale perchè tu non hai la più pallida idea di come affrontare il problema. E' compito tuo dimostrare che, al momento, nessun altro saprebbe affrontare il problema. E' chiara la differenza? Ed è quindi chiaro, spero, perchè tu non abbia nulla da pubblicare nemmeno sulla rivista più scalcinata. Sia chiaro, il tentativo che hai fatto, quello su arXiv.org è il tentativo minimale. Lì il tuo articolo non subisce alcun processo di revisione. C'è solo una sorta di curatore che dà un'occhiata e guarda se ciò che stai pubblicando assomiglia in qualche modo ad un articolo. Lì la responsabilità di ciò che scrivi è tutta ed esclusivamente tua. Non ci sono diritti di Copyright e loro immaginano che tu stia mettendo on line il tuo articolo solo per renderlo noto in tempi brevissimi. Immaginano che quella sia una versione provvisoria di un articolo che stai scrivendo (tant'è che la puoi editare e correggere o cancellare quando vuoi). Ma poi immaginano che tu scriverai l'articolo e lo manderai ad una vera rivista. arXiv.org è un archivio pubblico on line, non è una rivista e non c'è una Casa Editrice dietro. Andare su Elsevier, anche se relativamente facile, è tutta un'altra storia! In sintesi, se non ti hanno accettato su arXiv.org prendila come un'indicazione che così com'è nessuna rivista al mondo l'accetterà mai. Non parlo di riviste scientifiche in senso stretto. Stai pur certo che non te lo accetterà nemmeno una rivista dedicata esclusivamente alla didattica nelle Scuole. E, per i motivi che ti ho detto, al momento credo che sia giusto così!
Spero che ora sia tutto chiaro, anche se posso capire deludente dal tuo punto di vista.

Se vuoi un risultato da pubblicare, pensa a come fornire una risposta alla tua domanda e poi vedrai cosa trovi. Per pubblicare devi prima lavorare altrimenti cosa pubblichi?
fido
Messaggi: 276
Iscritto il: 09/11/2015, 12:38

Re: A chi posso rivolgermi sul serio per un algoritmo

Messaggio da fido » 06/05/2016, 19:50

Ho trovato anche questo sito che scrive articoli per terzi http://www.scrivoperte.net/web/scrittura-professionale/servizi/ che è migliore credo , ma non capisco quale sia la sezione giusta perché comunque bisogna fornirgli tutti gli elementi necessari per la stesura dell'articolo e come dicevi tu Francesco , dovrei fare una ricerca approfondita di molte cose . Ma non so da dove iniziare francamente quando parli di Bibliografia ; non riusciresti a darmi una mano neanche in questo quando hai un po' di tempo , in pratica se non è mersenne o Eratostene o Eulero , o Riemann quale povero diavolo dovrei tirare in ballo ? Poi potrei trovare un modo per dare più importanza alla congettura .
Rispondi