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Il dialetto della vostra regione

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1994
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Re: Il dialetto della vostra regione

Messaggio da 1994 » 21/06/2015, 20:33

Con chi conosco e c'è confidenza parlo in dialetto (il napoletano) perché si fa prima e personalmente mi sento a mio agio. Con chi non conosco se non parla prima l'altro in dialetto difficilmente comincio io.
Sdp.
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Re: Il dialetto della vostra regione

Messaggio da Sdp. » 23/07/2015, 2:48

Io sono di Firenze e nella mia città non c'è un vero dialetto e dato che (scusate mi sto esprimendo molto male, ma sono le 3:44 e sono stanco) l'italiano è nato in Toscana, il fiorentino è abbastanza compreso in tutta Italia. Secondo me è importante parlare i dialetti (ovviamente ogni cosa nel proprio contesto) poiché stanno scomparendo dopo la diffusione della TV e secondo me un po' di diversità ci vuole. Si stanno perdendo le lingue. Forse tra qualche secolo si parlerà la stessa lingua in tutto il mondo...eeeh chissà...
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Aspie96
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Re: Il dialetto della vostra regione

Messaggio da Aspie96 » 23/07/2015, 8:43

Sdp. ha scritto:Secondo me è importante parlare i dialetti (ovviamente ogni cosa nel proprio contesto) poiché stanno scomparendo dopo la diffusione della TV

Stanno scomparendo, ed è proprio questo il motivo per cui non è importante parlarli.

1994 ha scritto:Un po' di diversità ci vuole. Forse tra qualche secolo si parlerà la stessa lingua in tutto il mondo.

Non sono d'accordo: il linguaggio verbale serve per comunicare informazioni, più è uniformato, meglio è.
Se si parlasse la stessa lingua in tutto il mondo non sarebbe un male.
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ArsNova
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Re: Il dialetto della vostra regione

Messaggio da ArsNova » 23/07/2015, 9:46

A mio modesto parere i dialetti sono sinonimi di identità di un popolo ristretto che condivide cetre tradizioni artistiche, musicali, letterarie.
Il dialetto è quella sfumatura che rende una lingua comune, l'italiano ad esempio, particolare e con tendenze dizionali simili ai paesi o stati con cui confinano;
sono inoltre portatori della storia poichè se il dialetto milanese, parlo da meneghino, ha dei rapporti con la lingua francese o tedesca (questo più in brianza) è perchè
ivi vi furono invasioni dei rispettivi popoli,i Franchi e gli Asburgo.
I dialetti, lo dico da musico, sono come il canto cristiano che arrivato dalle sinagoghe della tradizione giudaica si diffuse in Europa dando luogo al canto romano, al beneventano, al mozarabico, al gallicano e all'ambrosiano; ognuno di questi canti presenta particolari sfumature. Ad esempio gli etnomusicologi hanno visto come i popoli mediterranei hanno la tendenza di cantare per gradi congiunti (gradi successivi nella scala musicale) mentre gli "oltremontani" (così venivano chiamati i popoli oltre le Alpi come i Franchi) per gradi disgiunti (gradi non successivi nella scala musicale).
Eliminare i dialetti significherebbe fare come Carlo Magno che volle imporre la liturgia, e quindi il canto, romana in tutto l'impero, abolendo con forza i riti e le tradizioni locali. Il risultato ne fu la nascita di un canto che è una via di mezzo, cioè il Gregoriano, che pur nella sua bellezza non presenta tratti significativi propri da zona in zona.
Per fare un altro esempio i dialetti sono come un piatto di pasta, il bello sta nel girare l'Italia e assaporare i gusti e le tradizioni locali.

In conclusione credo che oggi, grazie anche alle teorie del gender, si voglia unificare tutto il mondo, ma ciò significa togliere l'identità alle singole persone.
Personalmente il dialetto della mia zona lo conosco e mi piace e credo che inoltre sia importante conservarli grazie anche ai canti popolari, bellissimo quello brianzolo "se g'han de dì".
Io la mia identità la trovo nella mia tradizione locale e nel suo dialetto!
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Aspie96
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Re: Il dialetto della vostra regione

Messaggio da Aspie96 » 23/07/2015, 10:04

Sono fondamentalmente d'accordo con le cose obiettive che dici, ma ho gusti opposti rispetto ai tuoi.
Ovviamente i gusti non possono essere migliori o peggiori, i miei sono opposti, ossia l'"unificazione" che tu reputi negativa appare ai miei occhi positiva (oltre che inevitabile).

In particolare:
ArsNova ha scritto:A mio modesto parere i dialetti sono sinonimi di identità di un popolo ristretto che condivide cetre tradizioni artistiche, musicali, letterarie.

Questo è corretto.
Il punto è che non credo abbia davvero senso che un popolo abbia un'identità di gruppo, perché dovrebbe?
Io personalmente (finalmente, da diplomato, posso dire "Io personalmente", espressione che la mia insegnante di italiano censurava poiché ridondante) penso siano due i gruppi di persone ai quali ha senso sentirsi appartenenti: quella che include una singola persona, ossia se stessi, e quella che include quasi otto miliardi di persone, ossia l'umanità.

ArsNova ha scritto:sono inoltre portatori della storia poichè se il dialetto milanese, parlo da meneghino, ha dei rapporti con la lingua francese o tedesca (questo più in brianza) è perchè
ivi vi furono invasioni dei rispettivi popoli,i Franchi e gli Asburgo.

Ovvio che c'è un perché!
Ma il semplice fatto che una cosa abbia un perché non significa che sia buona.

ArsNova ha scritto:Eliminare i dialetti significherebbe fare come Carlo Magno che volle imporre la liturgia, e quindi il canto, romana in tutto l'impero, abolendo con forza i riti e le tradizioni locali. Il risultato ne fu la nascita di un canto che è una via di mezzo, cioè il Gregoriano, che pur nella sua bellezza non presenta tratti significativi propri da zona in zona.

Su questo non dico nulla perché a storia non è esattamente un mio ambito di competenza.

ArsNova ha scritto:Per fare un altro esempio i dialetti sono come un piatto di pasta, il bello sta nel girare l'Italia e assaporare i gusti e le tradizioni locali.

Anche la pasta, perché dovrebbe dipendere dalla zona?
Che ognuno cucini la pasta che più preferisce, anche inventando un nuovo condimento, se lo desidera.
Il linguaggio, invece, è utile per scambiare informazioni e più persone conoscono una certa lingua, più è utile per ogni singola persona conoscerla.

ArsNova ha scritto:In conclusione credo che oggi, grazie anche alle teorie del gender,

Momento, momento, momento!
Teoria del gender?
È un argomento così vasto e abusato (tramite luoghi comuni che, ad esempio, parlano di ideologia o anche, semplicemente, la associano all'omosessualità, mentre è appunto una teoria sui generi, non sulla sessualità) che servirebbe un forum apposito per parlarne.
Ok, forse ho esagerato, ma almeno un thread servirebbe.
Comunque, non è questo il punto. Non vedo perché la teoria del gender dovrebbe essere legata ai dialetti, in qualche modo.
Comunque (dico "Comunque" troppo spesso) la penso così sui dialetti da molto prima di conoscere la teoria del gender.

ArsNova ha scritto:ma ciò significa togliere l'identità alle singole persone.

Penso che sia il contrario.
Se mi penso come un italiano sto escludendo parte della mia identità.
Se mi penso come un piemontese (sono piemontese) sto escludendo parte della mia identità.
Se mi penso come un ragazzo sto escludendo parte della mia identità.
Soltanto se mi penso come l'unico ed irripetibile Valentino Giudice che appartiene ad una sola categoria che ha come unico elemento se stesso sto davvero apprezzando la mia irriducibile identità nella sua interezza.
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