Stiamo facendo manutenzione.

sensibilità

In questa area si parla di autismo e Sindrome di Asperger.
Darwin
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Re: sensibilità

Messaggio da Darwin » 18/11/2014, 7:37

Il fatto di guardare fisso un punto senza accorgermene mi succede abbastanza spesso.
È comune, a quanto ho letto, anche negli NT. Ma c'è chi dice che fra gli aspie sia un comportamento ancora più comune.
Chi lo sa.
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Aspie96
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Re: sensibilità

Messaggio da Aspie96 » 18/11/2014, 17:25

nameless88 ha scritto:Vi sono mai successe queste cose?

Sì.
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Raito92
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Re: sensibilità

Messaggio da Raito92 » 18/11/2014, 23:07

Non mi capita molto di "perdermi nei miei pensieri", al contrario a meno di non essere esausta sono sempre piuttosto attenta all'ambiente circostante.

Questo è indubbio, ma l'evoluzione ha anche la capacità di eliminare le tare genetiche che compromettono la sopravvivenza.


In realtà non è esattamente vero, alcune continuano ad essere presenti comunque, e con una certa ricorrenza, come risultato di mutazioni casuali. Altri ancora (come l'allele per la fibrosi cistica o per l'anemia falciforme) hanno un vantaggio evolutivo, detto "vantaggio dell'eterozigote". La malattia conclmata in forma recessiva compromette seriamente la sopravvivenza, ma il portatore di un singolo allele, ossia l'eterozigote, è avvantaggiato rispetto ad un omozigote dominante. Nel caso della fibrosi cistica pare che l'allele conferisca una maggiore resistenza ad alcune patologie infettive (tubercolosi inclusa) e per l'anemia falciforme i globuli rossi degli eterozigoti andrebbero incontro a lisi se attaccati dal parassita Plasmodium malariae, rendendo di fatto l'individuo immune. Questa è la ragione per cui l'allele continua a mantenere una certa frequenza nella popolazione, ma il rovescio della medaglia sta nella probabilità pari a 1/4 di concepire un figlio malato dall'incrocio di due eterozigoti.
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Re: sensibilità

Messaggio da Darwin » 19/11/2014, 6:53

alcune continuano ad essere presenti comunque, e con una certa ricorrenza, come risultato di mutazioni casuali.

Si, io non parlo di mutazioni casuali.
Parlo di caratteristiche deleterie per la sopravvivenza dell'organismo e della sua specie, che tendono per forza di cose a scomparire nel lungo termine.
Mi sembra ovvio che poi possano ricomparire in qualche individuo sottoforma di mutazioni casuali, ma se sono ancora deleterie per la sopravvivenza e non possono essere utili all'organismo per sopravvivere si tratterà solo di casi isolati, patologici.
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Re: sensibilità

Messaggio da Aspie96 » 19/11/2014, 15:15

Senza tirare in causa concetti che solo voi due conoscete (critica sarcastica), possiamo considerare l'omosessualità.
Essa è svantaggiosa in termini evoluzionistici, ma esiste.

E una persona omosessuale nasce da genitori etero.
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Re: sensibilità

Messaggio da Darwin » 19/11/2014, 16:30

Svantaggiosa in termini evoluzionistici? Sei sicuro?
Una scimmietta di nome Pan paniscus non sarebbe d'accordo.
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Re: sensibilità

Messaggio da Aspie96 » 19/11/2014, 16:34

Per l'essere umano credo sia svantaggioso.

Nel senso che non si trasmettono i geni, non che sia una cosa negativa.
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Re: sensibilità

Messaggio da Darwin » 19/11/2014, 16:55

Non so.
Nello scimpanzé pigmeo (Pan paniscus) l'atto sessuale non è esclusivo della riproduzione, ma viene usato in molteplici "mix" (ogni individuo può essere considerato bisessuale, intrattenendo regolarmente rapporti sessuali con individui sia del suo sesso che del sesso opposto... o entrambi assieme).
La sessualità, in questo animale, è vista come una sorta di intercalare sociale volto a cementare le relazioni sociali a vari livelli. Non sembrano esserci tabù sessuali, ad eccezione dei rapporti genitore-figlio.
Altre modalità di copula vengono adottate anche più volte al giorno ed in più occasioni.
Questo si è rivelato un vantaggio evoluzionistico perché rallentando in questo modo le tensioni sociali si evitano un sacco di guerre e discussioni.
Il cugino Pan troglodytes, lo scimpanzé comune, non ha adottato questo meccanismo sociale basato sull'appagamento sessuale ed infatti non è una scimmia nota per la sua tranquillità. Specialmente quando due clan diversi si incrociano. Dovresti vedere quanti spargimenti di sangue ogni volta :?

Siccome alcuni studi dimostrano che nell'uomo la bisessualità è più comune di quanto si pensi (anche l'omosessualità), questo suggerirebbe che i comportamenti omo/bisessuali potrebbero derivare da un abbozzo del modello sociale simile a quello del P.paniscus che si stava sviluppando nella società umana millenni or sono e che non è "andato avanti" per vari motivi, forse legati all'imposizione sociale.
Quindi non direi che l'omosessualità sia un comportamento "contro" la specie e la sua continuità, argomento sfoderato molto spesso da omofobi e clero, forse è solo un relitto di un modello sociale simile a quello dello scimpanzé pigmeo.

Ergo, non ci sarebbe motivo di considerare l'omosessualità, vista ora come forma estremizzata di bisessualità, una tara genetica da eliminare.
Sarebbe null'altro che un "sottoprodotto" delle costrizioni sociali volte a monopolizzare la sessualità.
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Re: sensibilità

Messaggio da Aspie96 » 19/11/2014, 20:03

Mi riferivo, ovviamente, a comportamenti completamente omosessuali.

Darwin ha scritto:Quindi non direi che l'omosessualità sia un comportamento "contro" la specie e la sua continuità, argomento sfoderato molto spesso da omofobi e clero, forse è solo un relitto di un modello sociale simile a quello dello scimpanzé pigmeo.

Contro la specie? Nel modo più assoluto no.
Impedisce di trasmettere i propri geni, non certo la continuazione della specie :)


Tra parentesi, io ho citato l'omosessualità, ma vale anche per altre cose.
Per esempio, io ho intenzione di non avere figli.
È chiaro che anche quest'intenzione è svantaggiosa in termini evoluzionistici, nel senso che non mi permetterà di trasmettere i miei geni.

Darwin ha scritto:Ergo, non ci sarebbe motivo di considerare l'omosessualità, vista ora come forma estremizzata di bisessualità

What?

Darwin ha scritto:Ergo, non ci sarebbe motivo di considerare l'omosessualità, vista ora come forma estremizzata di bisessualità, una tara genetica da eliminare.

Non ho mai detto che debba scomparire.
Si parlava di comportamenti che riducono le possibilità di trasmettere il proprio DNA, ma che continuano (e probabilmente continueranno) ad esistere.
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Re: sensibilità

Messaggio da Darwin » 19/11/2014, 20:25

1)C'è chi vede l'omosessualità come una forma estremizzata di bisessualità provocata da una soppressione della parte bisessuale dell'individuo da parte della società che trova una "valvola di sfogo" in alcuni omosessuali a cui va stretto l'obbligo morale imposto dalla società di essere eterosessuali senza vie di mezzo.
Teoria discutibile, ma che fila con il ragionamento sul Pan paniscus che fra 'altro è la bestia più simile geneticamente all'uomo (o meglio, la bestia uomo assomiglia geneticamente alla bestia scimpanzé pigmeo più di quanto ci assomiglino le altre specie animali).

2)Io non dico che TU hai detto che debba scomparire perché deleteria. Ho detto che c'è chi lo pensa e ho dimostrato come sia un ragionamento difettoso.

3)Ciò che voglio dire è che comportamenti di tipo sessuale verso lo stesso sesso non sono sempre condannati dall'evoluzione.
Lo sono comportamenti sessuali SOLO verso lo stesso sesso, ma qui ci si ricollega al punto 1.



Edit: con "condannati dall'evoluzione" se vogliamo essere pignoli (e si, lo vogliamo) intendo comportamenti che impediscono all'individuo di tramandare il proprio genoma.
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