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Identità: l'argomento dimenticato

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Aspie96
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Identità: l'argomento dimenticato

Messaggio da Aspie96 » 19/02/2017, 23:04

Eccomi qui, a parlare di identità.

Ossia, che cosa limita l'identità di una persona, chi è una persona.

Esistono molte molte argomentazioni che affrontano questo concetto.

C'è chi propone che non abbia senso considerarci gli stessi che aravamo in passato.
Michael Stevens dice:
Vsauce ha scritto:You only live once, but living once means living many times, as a series of similar, but technically different people, who know each other, but only in one direction, and who can help each other, but only in the other direction.

Vsauce ha scritto:Si vive una sola volta, ma vivere una volta significa vivere molte volte, come una serie di persone simili, ma tecnicamente diverse, che si conoscono, ma solo in una direzione, e che possono aiutarsi, ma solo nell'altra.



Il fatto è che, anche secondo altri, di fatto il concetto di "identità" o "identità personale" non ha un vero senso.
E questo è perché non si può definire in maniera rigida come si vorrebbe e non si possono stabilire confini precisi.

Io sono in disaccordo, comunque, e la mia argomentazione è semplice, ma dimenticata da alcuni.
Ossia, il fatto che un concetto sia non definibile rigidamente, non significa che non esista o non abbia senso.

Si pensi al concetto di "sedia".
Io, per quanto tu sia bravo a definire le sedie, riuscirò sempre a trovare un artificiale che mette in dubbio tale definizione.
Ma questo non significa che le sedie non esistano.

Per chi capisce l'inglese, condivido tre video che vale la pena di vedere, ma sono tre tra tanti:
[youtube]6LyCC6jjcx8[/youtube]
[youtube]cYVFep0xFYs[/youtube]
[youtube]xn7ZaT3AgoU[/youtube]

Valgono ogni singolo secondo speso a guardarli.
teoria del tutto
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Re: Identità: l'argomento dimenticato

Messaggio da teoria del tutto » 20/02/2017, 5:26

Non so bene l'inglese, penso dovuto alla mancanza di memoria. Questa è l'ìdentita, i limiti che ci da il nostro corpo, cosa ci rende diversi? Il tempo e le conoscenze per superare o aggirare questi limiti.
un bastone per un bambino è una scoperta, per un adulto una difesa, per un'anziano la vita
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Re: Identità: l'argomento dimenticato

Messaggio da Aspie96 » 20/02/2017, 20:13

teoria del tutto ha scritto:Non so bene l'inglese, penso dovuto alla mancanza di memoria.

Fortunatamente non è proprio necessario vedere i video per capire l'argomento.

teoria del tutto ha scritto:Questa è l'ìdentita, i limiti che ci da il nostro corpo, cosa ci rende diversi? Il tempo e le conoscenze per superare o aggirare questi limiti.
un bastone per un bambino è una scoperta, per un adulto una difesa, per un'anziano la vita

Non credo che tu abbia capito la questione da me posta e, se l'hai capita, non ho capito io cosa hai scritto.

La mia questione era che cos'è l'identità, che cosa stabilisce i limiti tra una persona e un'altra e cosa si può considerare come una persona sola.
Vincenzo93
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Re: Identità: l'argomento dimenticato

Messaggio da Vincenzo93 » 04/04/2017, 19:39

Per identità non si potrebbe semplicemente esprimere l'insieme delle caratteristiche fisiche e psicologiche di una persona?
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Re: Identità: l'argomento dimenticato

Messaggio da Aspie96 » 04/04/2017, 23:21

Esse cambiano nel tempo.
midori
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Re: Identità: l'argomento dimenticato

Messaggio da midori » 03/09/2018, 15:04

Non ho visto i video.
A me non sembra che la frase che hai citato neghi il concetto di identità personale. In realtà, quando Vsauce parla di “una serie di persone simili” suggerisce che vengano posti dei limiti nella definizione di un individuo: per quanto quest'ultimo possa mutare, rimane “simile” a quello che è stato (e a quello che diventerà). Quindi questa frase non è in netta contrapposizione con quello che pensi, Aspie96.
Tuttavia l’utilizzo del termine “serie” infastidisce anche me, come se un individuo potesse continuamente resettarsi man mano che avanza nel tempo e non fosse influenzato dal proprio passato; parlerei piuttosto di una “personalità in continuo divenire”.
Per come la vedo io, la nostra identità viene posta sin da subito all’interno di limiti predefiniti (da cui la somiglianza tra l’Io passato, presente e futuro): negli anni cambiamo, la nostra personalità evolve, ma sempre all’interno di questi limiti.

“Che cosa stabilisce i limiti tra una persona e un’altra persona?”
Qui il problema nasce dal fatto che vi è una confusione (almeno dal mio punto di vista) tra la possibilità di mutare nel tempo e la possibilità di far combaciare pertanto la nostra identità con quella di un’altra persona.

Poniamo due individui: due uomini di 40 anni che suonano entrambi il piano e che sono allo stesso livello di bravura (sanno suonare esattamente gli stessi brani allo stesso modo).
Uno dei due uomini suona il piano sin da piccolo, mentre il secondo ha iniziato a suonarlo più tardi rispetto al primo.
Nonostante i due uomini abbiano iniziato a suonare il piano in tempi differenti, a 40 anni sono ugualmente bravi.
Escludendo tutti gli elementi esterni alla bravura nel suonare il piano e al tempo nel quale registriamo questo dato, potremmo considerare che questi individui siano la stessa persona e abbiano la stessa identità.
In questo caso le due personalità si confondono per un tempo determinato e per un carattere, ma per il tempo successivo sarà ancora così? e quanti altri caratteri dei due individui sono sovrapponibili, combaciano, in quel determinato lasso di tempo?

Il limite tra una persona e un’altra è definito dalla molteplicità di caratteri (spazio, tempo, geni, periodo storico….) e dal fatto che, anche volendo solo considerare un singolo tempo, vi sarà sempre un carattere per il quale i dati differiranno.

Spero di non aver banalizzato il quesito.
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Re: Identità: l'argomento dimenticato

Messaggio da [email protected] » 07/09/2018, 20:06

Io personalmente penso che dobbiamo attenerci alla natura deterministica dell'essere umano:
Un ammasso di molecole organiche che interagisce con il mondo esterno seguendo semplicemente reazioni fisiche e chimiche.
Due persone sono "esattamente la stessa persona" quando la disposizione e gli stati energetici delle molecole che lo compongono sono uguali.

Questo però comporta che sia IMPOSSIBILE che, per coincidenza op per altro, due persone siano uguali.

Teniamo a mente prima di tutto che le persone sono in continua mutazione; ogni giorno immagazziniamo nuovi ricordi, cambiamo i nostri schemi di azioni, impariamo, o sempliciemente siamo un po' più stanchi, innamorati, arrabbiati, depressi, ecc... Quindi una uguaglianza fra due persone al 100% non esiste, nemmeno nello stesso individuo in 2 istanti differenti (es: Pincopallino delle 21:25 è lievemente diverso dal Pincopallino delle 21:26 perché migliaia di cose sono cambiate nel suo corpo... magari è un po' più stanco, oppure ha rimosso proprio in quell'istante un ricordo di 15 anni fa, oppure tutto ad un tratto pensa che non sarebbe male avere un gatto...)

Possiamo però dire che "in generale" Pincopallino è "quella" persona, e che ha delle determinate caratteristiche (ricordi, carattere, pregi, difetti ecc...) e possiamo dire che quella persona è QUELLA persona semplicemente perché ha quei ricordi e ha quel modo di pensare:

per esempio... Due appassionati di musica, che lavorano in un agriturismo, che amano le fragole, molto stacanovisti, simpatici... MA il primo è introverso. Ovviamente le due persone sono diverse perché uno si trova a suo agio con nuove persone, l'altro sta sulle sue. Ovviamente se il secondo improvvisamente si mettesse a socializzare più del solito lo percepiremmo come una persona diversa... Addirittura potremmo dirgli: "non sembri più nemmeno tu".

Quante persone IDENTICHE esistono? ZERO. Per il semplice fatto che ognuno di noi ha i propri ricordi, che hanno formato il nostro comportamento attuale e ha reso il nostro comportamento sensibile ad alcuni fattori e desensibilizzato verso altri fattori. Quindi, per creare due persone che sono la stessa persona, abbiamo bisogno di due neonati GEMELLI o CLONI, che crescendo facciano ESATTAMENTE le stesse esperienze e le stesse scelte.

Ovviamente la teoria del caos ci porterà a fallire nell'intento di creare due persone uguali. Magari il primo bambino fa un'esperienza spiacevole, mentre il secondo bambino fa esattamente la stessa esperienza ma la ricorda come non così spiacevole, portandoci quindi ad avere due persone sempre più diverse mano a mano che il tempo passa.

Tornando all'ammasso di molecole... Ogni ricordo è insito nel nostro cervello e viene memorizzato nel nostro sistema nervoso. quindi, per avere due persone uguali o la stessa persona, queste dovrebbero avere lo stesso numero di neuroni, connessi assieme alla stessa maniera, che immagazzinano gli stessi ricordi.
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Re: Identità: l'argomento dimenticato

Messaggio da teoria del tutto » 08/09/2018, 4:47

Esiste un'identità?
Una persona bipolare, fisicamente e' identica, temporalmente anche. Perche' viene considerata diversa nelle due situazioni? E' la scatola che ci rende diversi o e' il contenoto, o entrambi.
Noi stessi ci conosciamo? Perche' a volte dobbiamo dire qualcosa ma non la diciamo? Cosa ci impedisce di parlare liberamente?
Internet ci dava la possibilità di parlare liberamente liberando la nostra vera identità sapendo che un nome diverso ci permetteva di essere liberi da limiti.... Sono i limiti che ci rendono diversi o la società che ci rende diversi fuori e dentro di noi?
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